2013
Barcellona, Piqué: «Champions? Juventus tra le favorite. Balotelli…»
Lunga analisi del difensore blaugrana in vista del via della nuova edizione della Champions League.
BARCELLONA PIQUE’ – Le dichiarazioni a sfondo tattico rilasciate nei giorni scorsi da Gerard Piqué hanno aperto il dibattito sulle novità apportate da Martino al Barcellona. Avremo modo di conoscerle da vicino, dato che il club blaugrana affronterà per la quinta volta in tre stagioni il Milan: «Ci conosciamo bene. Negli ultimi anni hanno comprato meno perché economicamente non stanno attraversando un gran momento, però resta un rivale complicato. Kakà? Il Milan ha bisogno di giocatori come lui, mentre il Madrid davanti è pieno. Kakà non giocava granché e la cosa alla fine danneggia la fiducia. Penso se ne sia andato per questo. Al Milan, dove ha passato gli anni migliori, potrà rinverdirli. Balotelli? Speciale, in tutti i sensi. Un giocatore diverso, con grandi qualità. Ha bisogno di sentirsi la stella, al centro di un progetto e credo che nel Milan possa esserlo mentre al City le stelle sono tante e per lui era più difficile sentirsi importante. È già stato determinante lo scorso anno, gli auguro di esserlo anche in questa stagione», ha dichiarato il difensore spagnolo ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” per la rubrica “Extra Time”.
LE “ALTRE” – Piqué ha poi passato in rassegna le big europee: «Real Madrid? È vero che con Ancelotti stanno cercando di tenere un po’ di più la palla, ma il modo di giocare non è cambiato tanto. Quando hai Di Maria, Cristiano, Benzema e ora Bale è normale giocare rubando palla e ripartendo veloci, approfittando degli spazi con palle lunghe per sorprendere il rivale. Se ti prendono in contropiede fanno male. Bayern Monaco? Squadra in sviluppo che sta cambiando modo di giocare. Ha bisogno di tempo per diventare la macchina da gioco che vuole Pep. L’anno scorso sono stati i migliori con ampio margine, quest’anno possono di nuovo vincere tutto. Chelsea? In Supercoppa col Bayern ha avuto grandi occasioni, ha segnato in 10, poteva vincere. In puro stile Mourinho, quest’anno avrà le sue opportunità. Magari non è il calcio più divertente del mondo, però per alcuni se vinci va bene qualsiasi tipo di stile, ed è ciò che pensa Mou».
LE ITALIANE – Il difensore blaugrana ha analizzato poi le italiane: «La Juventus? Lotterà per la Champions, è nel gruppo dei favoriti. Lo scorso anno si è fermata solo di fronte al Bayern. Grande varietà, Pirlo, un’ottima difesa, Buffon, e con Tevez e Llorente davanti si è rinforzata molto. Il Napoli? Benitez è molto competitivo e hanno preso giocatori che vengono dal Madrid o che sanno che vuol dire la Champions. In Serie A ha iniziato segnando tanto e giocando un calcio decisamente offensivo per i parametri italiani. Vittoria no, bella corsa sì».
BARCELLONA – Piqué ha poi guardato in “casa” propria: «Il Barcellona storicamente era una squadra che giocava bene ma non vinceva titoli importanti. Negli ultimi anni c’è stato un cambio enorme e ora la gente si è abituata a vedere il Barça vincere tutto. E quando conquisti solo una Liga sembra una stagione non dico mediocre, ma complicata. Io non la vedo così. Siamo l’unica squadra al mondo che, senza tecnico per mesi, fa 100 punti e lascia il Madrid a 15 di distanza. Io vedo il Barça come una macchina fatta apposta per giocare a calcio che lo scorso anno si è coperta di uno strato di polvere. Ma il Tata le sta dando una lucidata. Abbiamo sofferto circostanze speciali con Abidal e Tito, cose che ti condizionano, magari non fisicamente ma mentalmente sì. Il tuo allenatore non c’è perché sta male. È un peso che ci siamo portati dentro per tutta la stagione. La gente ci vuole al 100% in ogni gara visto che paga per vederci giocare e che guadagniamo tanto. La capisco, ma deve capire che non siamo macchine ma uomini».
MESSI, NEYMAR E BALE – «Neymar si sta adattando e crescerà tanto. Leo è il migliore del mondo, ha grande peso specifico nella squadra e ci dà tantissimo, però avere varianti è solo un bene. Leo dittatore? È un conciliatore, un tipo affettuoso, vicino a tutti i giocatori. Non l’ho mai visto attaccare qualcuno nello spogliatoio o fare le cose che ho letto. Può arrabbiarsi in campo, ma anche io mi arrabbio. Bale? Capisco chi fatica a comprendere certe cifre, soprattutto con la crisi che c’è. Spendiamo anche noi, però non abbiamo Bankia. È così, e non mi lamento. Poi è chiaro che abbiamo preso Ibra, Villa e ora Neymar. Ma ne prendiamo uno all’anno, massimo due. Non è che facciamo un anno senza vincere e quello dopo prendiamo Bale, Illarramendi, Isco… Il Barça economicamente non lo può fare».