Calciomercato Milan, Chukwuemeka resta in POLE
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Milan News

Calciomercato Milan, Chukwuemeka resta in POLE per il CENTROCAMPO: a gennaio nuovo ASSALTO, ecco l’INDIZIO che lo spinge in rossonero

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Furlani

Il calciomercato Milan vuole Chukwuemeka e a gennaio potrebbe esserci lo spiraglio per imbastire una trattativa

Il calciomercato Milan continua a mettere Chukwuemeka del Chelsea nella lista degli obiettivi. Ecco il punto della situazione di calciomercato.com sull’obiettivo rossonero.

PAROLE – «Un’altra idea rossonera porta a Londra dagli amici del Chelsea: Carney Chukwuemeka è un vecchio pallino dell’area scouting che può tornare prepotentemente di moda. Con i blues non gioca praticamente mai e vuole cambiare aria per rilanciarsi. Si tratta di un classe 2003 con caratteristiche certamente più offensive di Cardoso. Il Milan, oltre che per Rabiot, aveva fatto un tentativo anche su Carney nell’ultimo giorno di mercato, ora i tempi sembrano essere maturi».

Serie A

Filippo Galli a Milannews24: «Sbagliato dare tutte le colpe solo a Fonseca! Ecco cosa dico ai tifosi»

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Filippo Galli

Le parole di Filippo Galli, ex calciatore del Milan, in esclusiva a Milannews24.com: «Tutte le voci sull’allenatore non aiutano»

Filippo Galli ha parlato in esclusiva a Milannews24.com: di seguito un estratto delle sue parole.

Gran parte delle colpe per la situazione dei rossoneri vengono date a Paulo Fonseca: è d’accordo o pensa che vadano equamente divise con il gruppo squadra?

«Sbagliato dare le colpe solo a Fonseca. Sicuramente essendo la guida tecnica ha delle responsabilità ma credo che anche i giocatori debbano assumersi le proprie, rispetto a quanto accaduto sul campo. Prima a Roma con la Lazio, il cooling break, poi questa storia dei rigori. Prima o poi qualcuno ci spiegherà davvero come è andata. Alla fine non sappiamo come è andata e le dinamiche reali. Se il rigorista era Pulisic perché non ha calciato lui? Theo Hernandez prima e Abraham poi hanno calciato il rigore. Ovviamente sono cose che non possono accadere ma che non dipendono esclusivamente dall’allenatore. Sono i giocatori che in primis mancano di rispetto ad un compagno. Da parte sua Pulisic avrebbe dovuto prendere il pallone e calciare. Perché poi, sostituito chiede al Mister: Why? (perché). La domanda era per la sostituzione o per l’episodio del rigore? Non lo so perché noi a volte tendiamo a dare interpretazioni di fatti che non conosciamo fino in fondo».

Il tifoso è in confusione: cosa sente di dirle?

«Normale che il tifoso veda confusione, non c’è chiarezza. Poi il risultato acuisce tutto: sottolinea mancanze di rispetto e questa incapacità di essere squadra. Abbiamo subito dei gol concedendo situazioni di gioco impensabili per un difensore, mi riferisco al secondo gol».

Capitolo allenatore: per l’eventuale post Fonseca si è fatto il nome di Massimiliano Allegri. Pensa che sia una pista veritiera e soprattutto crede che queste voci facciano realmente bene all’ambiente?

«Le voci continue sul cambio di allenatore non fanno ovviamente bene all’ambiente però questo dipende dal mondo della comunicazione, quando le cose non vanno bene è l’allenatore che finisce nel mirino. Sostituire una persona e più facile che cambiare qualche giocatore. Non so se le voci su Allegri sono vere e neanche mi interessa saperlo. Continueremo a sentire voci su altri allenatori fino a quando il Milan non troverà continuità di risultati e di campo».

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A FILIPPO GALLI SU MILANNEWS24.COM

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Inter News

La Russa: «Inchiesta curve, vogliamo bonificare gli stadi»

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La Russa

Le parole di Ignazio La Russa, presidente del Senato, sull’inchiesta della procura di Milano sulle curve di Inter e Milan

Anche Ignazio La Russa si è espresso sull’inchiesta che sta riguardando gli ultras di Milan ed Inter con le rispettive curve. Ai margini della presentazione di un libro a Palazzo Madama il politico (noto tifoso nerazzurro) ha parlato così. Le sue parole raccolte dalle agenzie presenti.  

LA RUSSA SULL’INCHIESTA ULTRAS – «Io faccio il tifoso, la politica del calcio l’ho sempre voluta seguire il meno possibile. Il 95% dei ragazzi che vanno in curva penso abbiano una passione sincera senza la quale sarebbe meno bello andare allo stadio. Chi va allo stadio per fare affari o commettere reati non solo deve essere punito ma deve essere totale il nostro impegno per bonificare quella parte di curva. Penso che la rimozione delle forze dell’ordine dalle curve sia stato giusto al punto di vista pratico ma sbagliato come segnale. Come a indicare che lo stadio fosse una zona franca, che godesse di extraterritorialità».

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