Conferenza stampa Conte: «Bayer di talento. Finale? Siamo positivi»
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Conte è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match di Europa League contro il Bayer Leverkusen: le parole del tecnico dell’Inter

Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha presentato in conferenza stampa la sfida di Europa League contro il Bayer Leverkusen.

GETAFE E BAYER – «Ogni squadra ha le sue caratteristiche, quando abbiamo parlato del Getafe abbiamo detto che è una squadra molto temperamentale e quindi dovevamo essere bravi ad usare le stesse armi e siamo stati bravi a rispondere colpo su colpo e a scendere in un terreno dove loro hanno sempre fatto le loro fortune. Il Bayer ha diversi talenti, bisognerà stare attenti a non prendere ripartenze perché sono letali. Al tempo stesso noi dobbiamo fare la nostra gara usando le nostre caratteristiche, facendo quello che sappiamo fare per metterli in difficoltà».

LUKAKU – «Io penso che se la squadra fa bene, Romelu, Lautaro e anche Alexis, più Esposito quando è stato a disposizione, hanno sempre fatto bene. La bravura dei singoli dipende dal contesto di squadra, dal supporto che dà la squadra. La sua grande stagione è merito della squadra, di come lo sta supportando. Anche Lautaro sta vivendo una grande stagione, ricordiamo che è stato al centro di voci di mercato. I complimenti a loro vanno fatti, ma subordinati al lavoro della squadra. Sono contento dell’ambientamento di Lukaku, favorito dal fatto di trovare bravi ragazzi coi quali si è formata una bellissima alchimia».

FINALE – «Sicuramente bisogna essere positivi, lavoriamo duramente ogni giorno per l’obiettivo massimo. Da lì ad arrivare in fondo ne passa, però. Non dovremo avere recriminazioni, dobbiamo dare tutto e se tutto basterà per arrivare anche fino alla vittoria finale saremo tutti contenti, altrimenti ci fermeremo dove è giusto fermarsi ma senza recriminazioni».

PIRLO – «Sicuramente sono molto contento per Andrea, oltre a quello che mi ha dato calcisticamente è una persona eccezionale per la quale ho grandissimo affetto. Questa cosa che giocatori che prima allenavo ora sono allenatori mi fa pensare che sto diventando vecchio».

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