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Juve, Nedved: «Ronaldo ha la mentalità perfetta. Quando vinceremo la Champions…»

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Il vice presidente della Juventus, Pavel Nedved, ha descritto le sue sensazioni prima del match di Champions contro l’Atletico Madrid

Mercoledì sera andrà in scena a Madrid la sfida Champions tra Juventus e Atletico. Un match fondamentale per i bianconeri che segnerà la prima tappa del lungo percorso per arrivare in finale. Il vice presidente della Juve, Pavel Nedved, ha voluto quest’oggi raccontare e descrivere al Telegraph le sue sensazioni da dirigente e da ex giocatore. Ecco le sue parole: «Sento sempre la responsabilità di non deludere nessuno. Non c’è differenza con il passato, mi sono sempre sentito così. Ho sempre pensato di essere un privilegiato, ho fatto ciò che amo, sono sempre stato trattato e pagato bene. Per questo penso di dover restituire qualcosa, sento questa responsabilità. Posso dire che da calciatore era meno pesante, perché potevo concentrarmi sulla mia prestazione, su me stesso. Però anche adesso non voglio deludere nessuno. Serie B? Mi fanno sempre questa domanda, se fosse stato difficile rimanere in quel momento critico. E la mia risposta è sempre la stessa: no. In realtà è stato facile rimanere. Gli altri giocatori che hanno preso questa decisione hanno avuto il mio stesso pensiero. Abbiamo deciso di rimanere perché abbiamo sentito la responsabilità di restituire al club ciò che avevamo ricevuto. Era quello il momento giusto per ricambiare».

«Manchester United? Ho sempre apprezzato il calcio inglese e la Premier League, il mio agente aveva ricevuto alcune offerte. In particolare, sono sempre stato un grande estimatore del Manchester United e di Sir Alex Ferguson. Era uno dei più grandi avversari della Juve e allo stesso tempo una grande fonte di ispirazione. Ha realizzato cose grandiose, senza precedenti. Tifosi? Non so spiegare perché il mio rapporto con i tifosi sia così forte, forse è per il modo in cui vedo il calcio. L’ho sempre vissuto come il risultato di grandi sacrifici. Questo è ciò su cui si basa questo club: duro lavoro e sacrificio. E non ci sono molte società come questa: storicamente ci sono lo United, il Real Madrid, il Barcellona e il Bayern Monaco.

«Agnelli? Non volevo rimanere subito coinvolto nel mondo del calcio dopo essermi ritirato, ma adoro Andrea Agnelli e tutta la sua famiglia e quando ho ricevuto questa proposta non ho potuto proprio dire di no. Come ci si sente da vice presidente? Sono un vicepresidente particolare rispetto agli altri, nella parte che riguarda il contatto quotidiano con lo staff tecnico, l’allenatore e i giocatori. Quelli che iniziano questo tipo di carriera e riescono a fare un buon lavoro, sono quelli che hanno avuto un’esperienza diretta sul campoRonaldo? Lui è molto più di un semplice giocatore. Quando descrivo la Juventus, corrisponde esattamente a lui: Ronaldo è proprio un giocatore da Juventus. Ha la mentalità perfetta».