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2013

Da Rudi Garcia a Torino e Juventus: i top&flop della sesta giornata di Serie A

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TOP&FLOP SERIE A JUVENTUS ROMA TORINO – Con il posticipo del ‘Franchi’ tra Fiorentina e Parma si è chiusa la sesta giornata della Serie A Tim 2013/14. Ecco i protagonisti, sia in positivo che in negativo, del turno appena trascorso.

TOP

RUDI GARCIA: la sua Roma è uno spettacolo. Sei vittorie consecutive, primato in solitaria, 17 gol realizzati e uno solo subito, a testimonianza della compattezza e dell’equilibrio della squadra. La partita con il Bologna è stata la ciliegina sulla torta: gioco spettacolare e divertente, ma anche concreto, soprattutto fatto di schemi studiati a tavolino. Adesso viene il difficile, ma come dice il tecnico francese «la chiesa è tornata al centro del villaggio». Ed è già un ottimo inizio.

PANDEV: finito nel dimenticatoio in queste prime settimane, Goran Pandev risponde presente sul campo. Doppietta decisiva contro il Genoa e messaggio a Benitez, che proprio alla vigilia della gara aveva parlato della necessità di puntare sulla ‘panchina lunga’: Pandev c’è.

ITURBE: sin qui di lui si era detto tanto ma visto poco. Normale, trattandosi di un giovane giocatore argentino – è un classe ’93 – arrivato in Italia da meno di un mese. Ma alla prima da titolare, Iturbe ha già fatto vedere tanto: punizione magistrale per il vantaggio gialloblù e tante giocate di qualità che hanno tenuto in apprensione la difesa amaranto per tutta la gara. Chi ben comincia è già a metà dell’opera…

VARGAS: nell’esultanza per il gol segnato ieri ha voluto ricordarlo ai tifosi: Vargas c’è ancora. Dopo il prestito al Genoa e un’estate trascorsa da esubero sul mercato, ‘El Loco’, rispolverato dall’ottimo Montella, riconquista l’amore dei tifosi con una prestazione determinata e grintosa, in cui, peraltro, ritrova il gol dopo oltre due anni.

SASSUOLO: contro la Lazio è arrivato un punto pesantissimo. Non tanto per la classifica, che vede i neroverdi ultimi a due punti insieme alla Sampdoria, quanto per il morale: serviva trovare continuità dopo il pareggio di Napoli e così è stato, rimontando, per di più, due reti ai biancocelesti, una squadra sicuramente di livello superiore.  

FLOP

TORINO&JUVENTUS: ai due club piemontesi va il premio ‘flop sesta giornata’. Al termine di un match tutt’altro che spettacolare, le due società hanno pensato bene di scambiarsi frecciatine su Twitter, attraverso gli account ufficiali. Un comportamento infantile, di cui il calcio italiano avrebbe fatto sicuramente a meno. Chiusura in bellezza di Andrea Agnelli, che in serata ha voluto precisare «di non essersi mai scusato con  Cairo, ma solo di aver espresso dispiacere per le tante polemiche»: era proprio neccessario specificarlo?

PREZIOSI: «Liverani è una mia scelta e la difenderò fino alla fine» diceva il presidente rossoblù sino all’altro giorno. E allora viene da chiedersi: ha senso esonerare un allenatore dopo una sconfitta con il Napoli, una delle favorite per la vittoria finale? Ciò, ovviamente, non giustifica alcune brutte uscite della compagine rossoblù, che, comunque, sin qui ha già affrontato squadre di livello superiore come Fiorentina, Inter e appunto Napoli. Esonero prematuro, ma i tifosi del ‘Grifone’ sono abituati a situazioni di questo genere.

GUIDOLIN: che è successo, Francesco? L’Udinese è la brutta copia della squadra ammirata nella seconda parte della scorsa stagione. Lenta, impacciata e prevedibile. L’assenza di Muriel contro l’Atalanta, di certo, non ha portato effetti positivi, ma la mancanza di un solo giocatore non può giustificare lo scempio visto in quel di Bergamo. E a risentirne, ovviamente, c’è anche Di Natale, che non è riuscito a concludere nemmeno una volta verso la porta di Consigli. Contro il Cagliari, domenica, serve una prova convincente.

BOLOGNA: Terz’ultimo posto a 3 punti, uno in più del Sassuolo fanalino di coda, un pareggio e due sconfitte nelle ultime tre gare, in cui Curci è stato bucato ben 10 volte, 16 in totale dall’inizio della stagione. Basterebbero questi numeri per sottolineare il momento negativo della squadra di Pioli, che, però, deve vedersela anche con i problemi in attacco: Bianchi, l’erede di Gilardino, è ancora a secco e Cristaldo ha segnato un solo gol. La panchina del tecnico rossoblù traballa, nonostante le smentite, e la partita in casa con il Verona può essere un passaggio decisivo per il prosieguo dell’intera stagione.

NETO: la partita di Bergamo sembra essere già un lontano ricordo, quando l’estremo difensore viola si superò respingendo d’istinto una conclusione di Denis da posizione ravvicinata. La memoria ci riporta, invece, al preliminare di Europa League e all’errore contro il Grasshoppers. Ieri con il Parma lo svarione è stato meno evidente ma molto più significativo per la classifica: l’indecisione in uscita sul cross di Biabiany è costata due punti a Montella. E per gennaio cominciano a intravedersi i fantasmi di Julio Cesar…