Diritti TV serie A, braccio di ferro con la Lega. Lo stop rischia di spaccare il rapporto
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Diritti TV serie A, braccio di ferro con la Lega. Lo stop rischia di spaccare il rapporto

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Diritti TV serie A, braccio di ferro con la Lega. Lo stop rischia di spaccare il rapporto, si discute ancora sulla rata di maggio

Pagare o non pagare, questo è il dilemma. Ma da contratto la rata di maggio va assolutamente saldata, anche senza calcio. Le televisioni e la Lega Calcio continuano a portare avanti un braccio di ferro estenuante sui diritti TV serie A: proprio su questo tema si gioca la partita più importante, quella della ripresa del campionato.

I club vogliono giocare, è vero, ma le televisioni cercano di sfruttare la situazione. Il risultato? Il solito enorme caos che rischia di complicare ulteriormente il quadro generale.

BRACCIO DI FERRO – Ma qual è la situazione? Sky e DAZN hanno chiesto uno sconto della rata di maggio, la mancanza del calcio giocato ha creato qualche problema in cassa. La Lega Calcio insiste col rispettare gli accordi legali: con o senza calcio la rata di maggio va versata interamente.

LA RATA MANCANTE – Lo scontro, come abbiamo sottolineato, riguarda la mensilità di maggio. La Lega vuole rispettare il contratto, ma nell’accordo c’è un numero maggiore delle partite finora trasmesse. Questo potrebbe portare ad un cavillo burocratico che rischia di ritorcersi contro la Lega stessa. Un bel problema amministrativo, che rischia di portare ad una spaccatura totale anche sui diritti TV del prossimo triennio.

SOLUZIONI? – Non ci sono soluzioni a riguardo, anche se la direzione è quella di tendere la mano alle TV. Il rischio concreto è quello di dire addio ai contratti milionari che si sono visti in questo triennio. La rata di maggio, al momento, rimane il pomo della discordia. O verrà inserita una clausola all’interno di un nuovo accordo, magari uno sconto sui prossimi diritti, oppure si rischia di aumentare una spaccatura già bella grossa. Le parti troveranno un accordo che possa andare bene a tutti? Ai posteri l’ardua sentenza.