Gattuso: «Ancelotti un maestro. Donnarumma deve imparare da Reina»
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Gattuso: «Ancelotti? Più di un allenatore per me. Reina-Donnaruma? Ecco chi gioca»

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Le parole di Gennaro Gattuso alla vigilia di Napoli-Milan, match valido per la seconda giornata di Serie A Tim 2018/2019

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della match di campionato contro il Napoli: «Ancelotti? Sapete tutto il rapporto che abbiamo, per me è stato più di un allenatore. In questi anni, quando sono stato in difficoltà, l’ho chiamato. Il nostro rapporto va al di là del calcio, lui è un maestro, io devo ancora dimostrare tanto. Speriamo però di poter fare bella figura e portare qualche punto a casa. Il Napoli? E’ una squadra con un’identità ben precisa anche se sta provando a cambiare qualcosa. Somiglia ancora a quello di Sarri, però si vede che ci sono più verticalizzazioni. Non è un caso se l’anno scorso hanno fatto 90 punti».
Il tecnico rossonero continua: «Mi sento come l’uomo più felice del mondo, perché alleno una squadra davvero forte. Sono nato con la pressione, senza quella non so rendere al massimo. La vivo molto bene, c’è di certo chi sta peggio. La squadra è competitiva, ho voluto la bicicletta ora mi tocca pedalare. Quest’anno ho lavorato 50 giorni con la squadra e ciò ci ha permesso di lavorare su concetti che l’anno scorso abbiamo fatto fatica ad assimilare. Il nostro handicap è che giochiamo con due squadre forti, ma bisogna guardare avanti. So che sarà una stagione impegnativa, speriamo sia anche positiva. Higuain? Non possiamo vincere solo con lui, c’è bisogno della squadra. E’ un giocatore di qualità, uno dei migliori al mondo. Bisogna metterlo in condizione di fare bene, la squadra deve fare un buon lavoro in tutti i reparti». 

Sulle parole di Sacchi: «Ha detto che siamo da scudetto? Mi ha dato una mazzata al collo. Siamo ancora lontani da quell’obiettivo, ma in prospettiva, guardando l’età dei giocatori, possiamo arrivarci. Oggi l’obiettivo è quello di migliorare la posizione dello scorso anno. André Silva? Cinque giorni fa ha fatto tre gol. Non avevamo intenzione di venderlo, ma lui è voluto andare via. Per l’età che ha, era un calciatore importante. L’anno scorso abbiamo sbagliato tanti gol, speriamo non succeda anche ad Higuain. Leonardo e Maldini? Ho un buon rapporto con entrambi. Paolo frequenta maggiormente Milanello, mentre Leo lo sento 2-3 volte al giorno al telefono. La squadra quando parla con loro si casa. Ognuno fa il suo: io l’allenatore, loro i dirigenti.

Nuovamente su Ancelotti: «Quando è diventato allenatore è cambiato. In campo da calciatore si trasformava, non mollava mai. Poi si è addolcito facendo questo lavoro. Ciò che mi ha sempre sorpreso di lui è la semplicità. Da quando ho smesso, non ho mai sentito nessuno parlare male di Carlo. Non è uno che racconta bugie, parla con il cuore in mano. La semplicità è la sua fortuna, non si può copiare nella gestione del gruppo, si tratta di un maestro».

Sui giocatori: «Bakayoko? Preferisce giocare in un centrocampo a due oppure come vertice basso a tre. Mi ha sorpreso perché pensavo fosse più lento. E’ un giocatore dinamico, non ha solo fisico, possiamo lavorare sulla tecnica. Caldara? Non so se gioca o no. Viene da un calcio totalmente diverso da quello che facciamo noi, quindi bisogna lavorarci. Si sta sforzando, ma ci vorrà un po’ di tempo. Donnarumma e Reina? Pepe è stato fermo negli ultimi 10-12 giorni. Uno giocherà titolare in campionato, l’altro nelle due competizioni restanti. Se Gigio riesce a fare copia e incolla di Reina per come interpreta il ruolo nello spogliatoio, può diventare il migliore al mondo. E’ fortunato ad avere un campione del genere con lui. Ora sta lui. Montolivo e Zapata? Il secondo si è fatto male il 10 agosto, Riccardo è fuori per infortunio, non l’ho portato in America per mia scelta. Sa bene che al momento la priorità sono altri calciatori, ma per ora non è a disposizione. Cutrone? Spero sia intelligente. Deve imparare dei movimenti che fatica a fare. Non deve pensare a quanto gioca. Abbiamo due attaccanti, il terzo è Borini. André Silva ha chiesto la cessione e Bacca è andato via l’ultimo giorno. Crediamo tanto in Patrick e quindi siamo rimasti così». 

Chiusura su Conte: «La proprietà mi ha detto che devo stare tranquillo e non ascoltare le voci su Conte. Mi avete fatto il funerale ancor prima di morire. Con loro non ho parlato di obiettivi ma solo dei calciatori da prendere sul mercato e di migliorare la posizione in classifica dello scorso campionato».