Mourinho: «L'Inter di vecchi frustrati il ricordo più bello» - Calcio News 24
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Mourinho: «L’Inter di vecchi frustrati il ricordo più bello»

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Inter, Mourinho ricorda la vittoria della Champions League nel 2010, il suo trionfo più bello: «Quella fu la fine di una generazione di giocatori che inseguivano un grande sogno, loro ci tenevano ancora più di me»

Quel 2010 rimarrà nella memoria di José Mourinho per sempre. L’attuale allenatore del Manchester United, alla vigilia dell’inizio di una nuova Champions League, a cui lui non parteciperà (il Red Devils sono in Europa League) torna a ricordare in una intervista l’Inter e l’anno storico del Triplete: in assoluto il suo miglior ricordo. «Il mio ricordo più bello è la finale vinta contro il Bayern Monaco – le parole del portoghese al Daily Mail oggi – . Quell’Inter era una squadra vecchia, un insieme di persone che avevano provato a vincere la Champions per tutta una carriera rimediando solo frustrazioni su frustrazioni. Quella finale era l’ultima occasione per gente come Marco Materazzi, Francesco Toldo, Ivan Cordoba, Esteban Cambiasso… Per loro era l’ultima chance ed è stato un viaggio davvero pazzesco».

INTER, MOURINHO: «FU LA FINE DI UNA GENERAZIONE» – Mourinho racconta ancora: «Anche il presidente Massimo Moratti era al vertice da anni ed anni e non aveva mai, mai, mai vinto una Champions League. L’Inter non ne vinceva una da oltre cinquant’anni. Vanno messe le cose nel giusto contesto: l’Inter inseguiva quel sogno da anni, probabilmente non io, perché io una Champions l’avevo già vinta. Ma per tutti loro era l’ultima possibilità di raggiungere un sogno. Quella fu la fine di una generazione: probabilmente il club avrebbe continuato ancora e ancora, fin quando non avesse raggiunto la meta, perché era il sogno di tutti, ma per quel gruppo fu l’ultima occasione». Ad un certo punto l’Inter fu ad un passo dall’eliminazione ai gironi dalla Champions, proprio contro la Dinamo Kiev che stasera sfiderà il Napoli: «Gli abbiamo fatto gol all’89’ – ricorda Mourinho – . Se non avessimo segnato, saremmo andati fuori. Per vincere certe gare basta un dettaglio, specie poi nella fase ad eliminazione diretta. Avevamo bisogno di vincere e perdevamo, abbiamo segnato all’86’ il gol del pareggio ma eravamo ancora fuori, poi quel gol all’89’».