Maran: «Contro il Napoli dobbiamo soffrire assieme ed essere coraggiosi» - Calcio News 24
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Maran: «Contro il Napoli dobbiamo soffrire assieme ed essere coraggiosi»

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Reduce da due pesanti sconfitte il Chievo deve provare a rialzare la testa. Ma domani al Bentegodi arriva il Napoli lanciato in vetta alla classifica.

Una partita difficile, che arriva dopo due prestazioni negative. Non sarà una giornata tranquilla quella che attende domani il Chievo Verona di Rolando Maran. Arriva infatti al Betegodi il Napoli primo in classifica.

«Abbiamo un compito difficilissimo perchè il Napoli in campionato sta facendo cose straordinarie e molto spesso finisce la partita in goleada, ma noi dobbiamo essere stimolati ad alzare l’attenzione e non perdere la convinzione che possiamo fare risultato. Il nostro impegno è quello di saper soffrire insieme ed essere coraggiosi nel voler pungere il Napoli».

Una partita impegnativa che arriva dopo due sconfitte pesanti per 4-1 contro Milan e Sampdoria. «Dev’essere uno stimolo in più per interrompere questa mini serie negativa. Dobbiamo credere nel lavoro che facciamo e cercare quelle certezze che ti permettono di poter affrontare anche le grandi. Loro sono maestri nel farti girare a vuoto e marcare bene lo spazio, e noi non dobbiamo concedere questo. Il campionato dimostra che è difficilissimo giocare contro di loro, ma noi dobbiamo fare la massima prestazione e vedere cosa ci porta questo. Dovremo essere bravi a trovare quegli spazi giusti per mandarli a vuoto e allentare la pressione che ci sarà su di noi».

«Il nostro modo di fare calcio è non essere passivi e lo facciamo sempre con qualunque squadra. Se rimaniamo lì per non prenderle di certo finiamo per subire. Il Napoli è una squadra forte indipendente da chi scende in campo, ha una rosa per cui può fare a meno di un giocatore».

Un ricordo speciale lega Maran ad Hamsik, a cui manca solo un gol per raggiungere Maradona. «Spero che riesca a farlo davanti al suo pubblico quanto prima. Glielo auguro. A 17 anni ho avuto la fortuna di vedere che dietro a quel giovane c’era un giocatore forte».