Meggiorini: «Non sono un eroe, ecco come è andata»
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Meggiorini: «Non sono un eroe, ecco come è andata»

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Riccardo Meggiorini ha salvato una ragazza in pieno centro a Verona dall’ira del compagno: il racconto della punta del Chievo Verona

Da ieri Riccardo Meggiorini è anche una sorta di supereroe. La punta del Chievo ha salvato una ragazza dalle violenze del compagno e lo ha fatto di notte in pieno centro a Verona. L’attaccante ha ricostruito la vicenda: «Stavo dormendo, a un certo punto ho sentito le urla di una ragazza. Spesso c’è gente che beve e che grida ma stavolta erano urla disperate. La donna diceva “Lasciami stare, vai via” e cercava di scappare, un uomo la rincorreva e l’ha raggiunta. Io mi sono vestito e mi sono precipitato giù mentre la mia ragazza Silvia chiamava i carabinieri».

LA RINCORSA – Dopo la chiamata delle forze dell’ordine, Meggiorini è sceso in strada (in via Emilei in centro a Verona) e ha rincorso la coppia: «Mentre correvo vedevo che lui la prendeva e la strattonava, sono arrivato in fondo alla via e ho visto che lui l’ha sbattuta contro un’auto. Gli sono andato incontro e gli ho dato una spallata e siamo finiti a terra. Qualsiasi altra persona gli avrebbe dato un pugno ma io no, non sono abituato, mai dato cazzotti in vita mia. Non avevo il telefono con me e ho immobilizzato l’uomo finché non sono arrivati i carabinieri».

NON SONO UN EROE – Come riporta La Gazzetta dello Sport Meggiorini non cerca gloria o riconoscimenti, l’attaccante del Chievo ha infatti affermato: «Non mi hanno riconosciuto, mi hanno chiesto i dati e la ricostruzione dei fatti. Non mi sento un eroe: ho semplicemente fatto una cosa che avrebbero fatto tutti. Non sopporto la violenza sulle donne nemmeno quando la leggo o sento news in tv, figuratevi vederle dalla finestra. Dovevo intervenire e mi ha fatto piacere vedere che molti mi hanno fatto i complimenti».