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Fozza Milan! Eppure il CdA fa già sul serio

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Milan, ecco la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione: profili importanti costituiranno il club che verrà

Li Yonghong, il presidente che ha raccolto la trentennale eredità di Silvio Berlusconi, il braccio destro David Han Li, il responsabile del fondo cinese Haixia nella persona di Lu Bo, Xu Rensho: ecco l’ala cinese del nuovo consiglio d’amministrazione del Milan, era 2.0. Tutto qui? Non si direbbe, dando uno sguardo invece alla fetta italiana del CdA rossonero: ovviamente l’amministratore delegato Marco Fassone, successore del leggendario Adriano Galliani, l’ex amministratore delegato di Enel ed Eni Paolo Scaroni, l’ex amministratore delegato di Telecom Marco Patuano e l’accreditato avvocato Roberto Cappelli. Beh, questa nuova era sembra già meno improvvisata di quanto sia stato – a ragione – scritto in questi mesi di imbarazzante tiramolla?

Cda Milan: l’ala cinese

Ci manteniamo lontani da giudizi ed opinioni sulla metà cinese del nuovo consiglio d’amministrazione rossonero: in tanti si sono lanciati in analisi che oggettivamente appaiono frettolose, andando a scavare in passati di cui sostanzialmente si hanno scarse notizie e che ancor più non interessano quel che verrà. Saranno giudicati per ciò che riusciranno ad arrecare alla causa Milan: senza impensabili raffronti con il passato. Sarebbe del resto banale e privo di logica destituire di credibilità qualcuno perché non all’altezza di chi ha vinto e rivinto tutto quel che c’era da vincere, anticipando i tempi e segnando l’evoluzione di questo sport. L’irripetibilità dell’era Berlusconi non deve risultare la zavorra sulla spalle del nuovo ciclo: un gruppo di lavoro a cui va concessa la possibilità di lavorare con serenità, unico elemento per cui – passo dopo passo – saranno valutati. Il livello degli investimenti, l’abilità gestionale, l’efficacia della comunicazione, l’organizzazione aziendale, la struttura di una realtà complessa ed esageratamente ambiziosa quale è sempre stato il Milan: ecco il terreno sul quale Li Yonghong e soci si giocheranno le rispettive credibilità.

La componente italiana: esperienza al servizio del Milan

Incarichi di responsabilità nei curriculum dei dirigenti d’azienda scelti dal nuovo asset proprietario come componenti del consiglio d’amministrazione: formazioni economiche consolidate presso alcune tra le università più accreditate italiane ed internazionali (Sapienza, Bocconi, Columbia), un’esperienza che tornerà utile ad un gruppo che dovrà inevitabilmente ambientarsi in un contesto giocoforza non conosciuto. E’ questo il ruolo che nei primi passi spetterà ai consiglieri Marco Patuano, Paolo Scaroni e Roberto Cappelli. Un alto profilo accreditato dalle esperienze di primo ordine in colossi quali Telecom, Benetton, Enel, Eni, o – come nel caso dell’avvocato Cappelli – dalla carriera legale in materia di diritto societario. In questi mesi di irritante closing/non closing, l’amministratore delegato Marco Fassone ha funzionato da ideatore del tramite tra i fondi cinesi che hanno prelevato il Milan ed un complesso di figure che ne agevoleranno l’efficacia.

Fozza Milan!

E’ il grido di battaglia di Li, che così si è presentato ai microfoni di Sky Sport: “Fozza Milan“, secondo altri “Fozza Mila“. Insomma il tran tran mediatico è ovviamente già partito, con tanto di ilarità e classici sfottò che si scatenano in queste occasioni. E’ stato inevitabile ripercorrere il parallelo con il “Fozza Inda” con cui a sua volta il patron dell’Inter Zhang Jindong esordì dinanzi ai media italiani. Ed è pure tempo di derby: non solo nel medio termine, quando l’intera città di Milano si augura di tornare a battagliare per i massimi trofei italiani ed internazionali, ma anche nell’immediato, con il faccia a faccia meneghino che battezzerà la nuova era del Diavolo. Intanto quel che è rimasto di italiano nel nostro calcio si gode i propri padroni: Juventus e Napoli, prime due forze della Serie A un anno fa ed oggi tra le prime tre realtà del campionato, sono le uniche due realtà italiane tra le prime cinque forze del campionato. Quattro su sette, includendo la Lazio di Lotito e la Fiorentina di Della Valle. Ma ad oggi la risposta, sia sul piano economico che di quello virtuoso gestionale, ai soldi cinesi ed americani arriva dalla famiglia Agnelli e da quella De Laurentiis: si sprecano presunte stime sulla data del sorpasso. Fino a quando resisteranno? Ci si interroga, ci si lancia in improbabili scenari: ad oggi ad onor del vero l’onere della prova spetta ai nuovi arrivati. Sono loro a dover dimostrare tutto. Sono loro e soltanto loro a dover inseguire, ad esser chiamati a meritarsi le prime pagine. Poi, nel caso, si vedrà. Ma ad oggi tanti titoloni entusiastici, soprattutto in relazione al caso Inter, sono apparsi troppo enfatici e poco realistici.

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