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Chi è Paolo Scaroni, l’uomo che può diventare il presidente del Milan

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Ecco l’identikit di Paolo Scaroni, l’uomo che può diventare il presidente del Milan se i rossoneri passassero nelle mani del fondo Elliott

Gli scenari societari intorno al Milan sono sempre particolarmente inquietanti. Non bastano le rassicurazioni di Fassone e Mirabelli per distogliere l’attenzione sui dubbi che, già da parecchi mesi, gravitano attorno alla cordata cinese che detiene il pacchetto di maggioranza della società rossonera. Yonghong Li, l’imprenditore a capo del board del club di via Aldo Rossi, dovrà infatti depositare entro novembre la prima tranche dell’aumento di capitale da 60 milioni di euro promesso al momento del prestito del fondo Elliott. Se ciò non dovesse accadere il Milan diventerebbe di proprietà di Elliott. E il nuovo presidente, nel caso in cui l’ipotesi del passaggio al fondo americano si dovesse concretizzare, diventerebbe Paolo Scaroni. Un nome che però nel calcio non è nuovo. Anzi.

Tracciando l’identikit di Paolo Scaroni si può facilmente capire che si tratti di un uomo vicino a Silvio Berlusconi, visto che ha posseduto delle azioni anche nel periodo di presidenza del Cavaliere. Scaroni è nato nel 1946 a Vicenza ed è laureato in economia e commercio. Ha conseguito un master in business administration presso la Columbia University di New York, dove ha studiato anche il figlio Alvise Scaroni. Dopo gli studi è diventato un dirigente d’azienda di alto profilo. Scaroni (nel 1996 fu ceo di Pilkington) è stato prima presidente dell’Enel (fu nominato nel secondo governo Berlusconi) e successivamente di Eni, del quale divenne anche amministratore delegato.

Paolo Scaroni fra passato e presente

Dal 1997 al 1999 fu presidente del Vicenza, allora allenato da Francesco Guidolin, che riuscì ad arrivare in semifinale di Coppa delle Coppe. Oltre al legame durato poco con la società biancorossa Scaroni ha anche dovuto far fronte all’inchiesta di Mani Pulite dei primi anni novanta: nel 1996 patteggiò una pena di un anno e quattro mesi. Venne accusato, all’epoca, di aver dato delle tangenti di svariate centinaia di milioni di lire italiane al Partito Socialista Italiano per alcuni appalti Enel, società di cui era rappresentante.

Marco Fassone aveva parlato, pochi mesi fa, di una parte del board rossonero che si era inserito nell’organigramma del Milan insieme alla cordata cinese. E Scaroni, consulente finanziario che ha partecipato attivamente nel passaggio di consegne del Milan dalla famiglia Berlusconi alla cordata cinese, rientra in questa minoranza societaria che con il passare del tempo potrebbe prendere sempre più piede nel club. Dal 2014 Scaroni è vicepresidente di Rothschild, banca d’affari con sede legale a Londra che si è occupata del closing del Milan, di cui potrebbe diventare presidente se Elliott dovesse prendere le redini del club. Novembre, in questo senso, sarà decisivo per capire quale destino deve attendere il popolo rossonero.