Sassuolo, De Zerbi: «Maxime Lopez forte. Locatelli? Pochi come lui»
Connettiti con noi

News

Sassuolo, De Zerbi: «Maxime Lopez forte. Locatelli? Pochi come lui»

Pubblicato

su

Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, è intervenuto ai microfoni di Radio Deejay per fare il punto in casa neroverde

Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, è intervenuto ai microfoni di Radio Deejay per fare il punto in casa neroverde. Queste le dichiarazioni raccolte da sassuolonews.net.

CAPUTO – «Ciccio segna e sa giocare anche, per un centravanti è qualcosa in più. È intelligente, sa mandare dentro gli altri. Per come gioca Mancini va molto bene, senza dimenticare che Immobile e Belotti sono molto forti ma si sposa bene con l’idea di Mancini. Rispetto a Schillaci penso sia meno istintivo e più intelligente dal punto di vista calcistico. Caputo è sempre stato molto bravo, si fa molto presto a dare delle etichette a un giocatore di B o a un giocatore di A bassa. Ora ha la consapevolezza di poter fare il protagonista in Serie A perché l’anno scorso più faceva gol e più diventava convinto».

LOCATELLI – «È stato lui da un giorno all’altro a cambiare, ha cambiato il suo modo di allenarsi, di comportarsi nel gruppo e i meriti sono suoi. È un talento. Vede calcio prima degli altri. Non si è ancora valutato bene lo spessore di Locatelli. Io sono di parte, va bene, ma credo sia veramente uno dei centrocampisti che nasce poche volte in un Paese».

MAXIME LOPEZ – «Tutti assieme cerchiamo giocatori funzionali. È un giocatore forte e funzionale. Quando si parla di risultati si parla dell’altezza ma non della frequenza di passo. Lui recupera palloni non con il fisico ma con la rabbia del passo, è giusto per noi».

CONTAGIATI – «I calciatori e gli addetti a lavoro devono prendere le giuste precauzioni ma tanti di noi hanno figli che vanno a scuola. Io quando torno a scuola i miei figli li bacio, loro hanno 15 e 17 anni, escono e non sai cosa fanno. Se si vuole portare a termine il campionato l’estrema soluzione è chiuderci in una bolla come l’NBA. Siamo professionisti, amiamo quello che facciamo. A noi manca il calcio con il pubblico, quello vero, ma oggi questo è quello che si può fare, anche andare in ritiro forzato a tempo indeterminato, se serve per continuare va bene. I protocolli vanno bene, secondo me i controlli devono essere 2 a settimana, anche se è un peso a livello economico. I protocolli vanno bene, lo scorso anno abbiamo portato a termine il campionato. Non è tanto il protocollo ma è capire come andrà la soluzione».

GUARDIOLA – «Guardiola rimane quello che ha cambiato di più il calcio negli ultimi anni. Dovrebbe essere apprezzato da tutti quelli che amano questo sport, al di là dei titoli vinti. Crujff ad esempio non ha vinto tanto ma lui è ricordato e altri che hanno vinto di più magari vengono ricordati meno perché conta l’eredità che ha lasciato».