Serie A, Calcagno: «Infortuni? Nulla di strano. Sugli orari delle partite...»
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Serie A, Calcagno: «Infortuni? Nulla di strano. Sugli orari delle partite…»

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Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC, fa chiarezza sui temi caldi legati al futuro del campionato di Serie A

Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli per fare il punto sul futuro del campionato di Serie A.

RIPRESA – «Gli allenamenti si intensificano ma il numero degli infortuni non è al di sopra del normale rispetto all’inizio dei ritiri. Comprimere così tanto, tuttavia, questo finale di stagione in un periodo dell’anno dove non si è abituati a giocare e con temperature di un certo tipo, potrà creare qualche problema in più. Ma non dubito che gli staff dei preparatori atletici e degli allenatori, come abbiamo visto in questo periodo di lockdown, abbiano mezzi e organizzazioni sbalorditivi».

CONTRATTI – «Abbiamo affrontato la questione con Federazione e Lega. Le comunicazioni della FIFA sono chiare: noi e le società abbiamo ben presente che, indipendentemente dal fatto che la stagione andrà avanti, nessuno potrà poi decidere qualcosa sui contratti dei singoli e dunque incidere su un rapporto di lavoro privatistico rispetto ad una situazione di eccezionalità come questa. Le parti dovranno ricontrattare, gli accordi saranno a due o a tre e penso a chi è a scadenza di contratto, chi è in prestito, chi in scadenza ha già firmato al primo di luglio con un’altra società. Non ci sono altre vie di uscite tecniche sotto questo punto di vista».

ORARI PARTITE – «Gli orari migliori restano gli slot delle 18.45 e delle 21. Non è una gara una tantum, ma si gioca ogni tre giorni a certe temperature: è a rischio l’incolumità dei calciatori e, considerando anche l’intensità delle partite, non sarebbe certo l’ideale giocare prima delle 18.45. La trasmissione in chiaro dei gol? Siamo in una Federazione, abbiamo una posizione comune con i membri e ci muoviamo insieme. Non credo sia giusto esplicitare una posizione della Lega, o dell’AIC o ancora dell’AssoAllenatori. Specialmente se l’interlocuzione è con il Ministro per lo Sport. L’esigenza è quella di non creare assembramenti e di riuscire rendere fruibile in una situazione eccezionale come questa il nostro spettacolo ed il nostro sport. La situazione è chiara e ne discuteremo insieme al Ministro nei prossimi giorni».

PROTOCOLLO – «Resta la questione del primo contagiato. Ci stiamo ragionando da un mese. Oggi tutta la squadra dovrebbe andare in ritiro per due settimane, una situazione che aveva creato difficoltà oggettive a livello organizzativo a più della metà delle società di Serie A, che non hanno strutture di proprietà. Dobbiamo auspicare che dal 3 di giugno ci siano norme migliori per il nostro sport ma anche e soprattutto per la convivenza e la vita di tutti i giorni: stiamo scommettendo tutti che la curva epidemiologica migliori e sono convinto che i protocolli potranno essere così più leggeri e permettano anche di riprendere la normale attività agonistica alla Serie B, alla Lega Pro e alla Serie A di calcio femminile».

PLAYOFF E PLAYOUT – «La volontà è molto chiara: i calciatori vogliono concludere il campionato giocando tutte le partite. Poi, la versione più corta è un’alternativa se dovesse succedere qualcosa che non possiamo prevedere. Ma stiamo lavorando ventiquattro ore al giorno e sette giorni su sette per poter completare i campionati. Mi auguro che la classifica si possa stabilire sul campo e che il merito sportivo possa prevalere su tutto».