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STATS – Derby di Manchester, la condanna di Guardiola

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Il Manchester United torna a vincere il derby contro il Manchester City. Ecco tutte le statistiche del match

Vincere e poi perdere il derby è atroce. Farlo nella settimana dove si è eliminati dalla Coppa di Lega è un’aggravante. Trovarsi all’ora di gioco in vantaggio con Grealish e vedersi ribaltati dall’uno-due di Bruno Fernandes e Rashford dal minuto 68 al 72 è una beffa. Se poi a tutto questo si aggiunge il tradizionale dato che qui vedete riprodotto, con il 70% di possesso palla e sole 5 conclusioni contro le 8 dei cugini, beh, allora questa è la condanna di Guardiola. E forse, ulteriore motivo di riflessione, il fatto che lo United abbia commesso il triplo dei falli del City (15 a 5!), fa pensare anche a un atteggiamento di determinazione diverso, che ha trovato poi un corrispettivo nel risultato.


Sul Dauly Mirror, Nathan Ridley ha indicato anche un’altra causa della sconfitta dei Citizens: i computi nuovi richiesti ad Haaland: «Negli ultimi sei anni, Haaland ha raramente agito come il tipo di attaccante che ci si aspetterebbe nel Manchester City. Invece, il potente norvegese ha mostrato di sapere muoversi sulla linea del fuorigioco e ha giocato sull’ultimo uomo, segnando ben 27 gol in stagione. Oggi, invece, era evidente nei primi 15 minuti che Haaland stava provando qualcosa di nuovo. Si è mosso maggiornente per legare il gioco, finendo così per somigliare di più a Sergio Aguero o a Gabriel Jesus che al suo profilo di sempre. Agendo così ha favorito ulteriormente la fase di possesso della squadra, ma ha smorzato le sue caratteristiche più offensive. E a riprova di questo ci sono voluti 23 minuti per registrare il suo primo tiro in partita».