2012
Monaco, Ranieri: “Progetto ambizioso, in Italia…”
MONACO RANIERI ROMA INTER PARIS SAINT GERMAIN – Claudio Ranieri ha rilasciato un’intervista per la Gazzetta dello Sport. Il nuovo allenatore del Monaco ha toccato vari temi, tra il suo ambientamento in Francia e le sue precedenti avventure alla guida di Roma e Inter: “Ho accettato un progetto ambizioso che vuole riportare il Monaco ai vertici. E comunque, le grandi le ho allenate o troppo presto o troppo tardi. Quando arrivai in Spagna, nessuno conosceva il Valencia. Il Chelsea si è fatto un nome arrivando in semifinale di Champions. In Italia, ho preso la Juve agli albori dopo la B. La Roma invece era a fine ciclo, come l’Inter. E’ un po’ come quando portai il Cagliari dalla C in A. O centrai la promozione con la Fiorentina, vincendo poi Coppa e Supercoppa italiana. O con il Valencia: da metà classifica arrivammo in Champions e vincemmo la Coppa del Re. A me piace costruire. Ce l’ho nel dna. La Ligue 2 è un bel campionato, squadre veloci, offensive. Conta il campo non i titoli sui giornali. Noi italiani pensiamo che la Serie A sia la migliore. Non lo è più. E anche la Francia può sorpassarci se continuano a investire come qui o a Parigi. Come ho visto l’Italia? A fine ciclo. Ma noi italiani sappiamo sempre tirare fuori il coniglio dal cilindro. Lo ha fatto anche Prandelli con un Europeo meraviglioso. Dobbiamo solo ringraziarlo. Come vedo la Serie A? La Juve spicca su tutti anche se la questione Conte non è facile da risolvere. Poi ci sono sempre Inter e Milan, il Napoli sta crescendo molto. E attenzione alla Roma che può essere la vera sorpresa. Tanti allenatori italiani all’estero? Quella di Coverciano è una grandissima scuola. Prima a girare erano gli altri. Adesso tocca a noi. Fa bene anche Lippi in Cina. In Di Matteo e Zola mi ci rivedo da giovane. Cercano noi italiani perché siamo pragmatici, organizzati. I giocatori italiani all’estero? I nostri ragazzi dovrebbero maturare prima di partire ma reputo Verratti davvero interessante e potrebbe far bene perché a Parigi c’è un allenatore italiano. I tanti acquisti del PSG? Il calcio è semplice. Per vincere a certi livelli un buon allenatore deve avere un presidente che prenda i giocatori migliori. Vale anche per noi in B, dove siamo la squadra da abbattere.“