Per l'Atalanta una grande coreografia, ma è il "dietro le quinte" della Nord ad esserlo di più
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Per l’Atalanta una grande coreografia, ma è il “dietro le quinte” della Nord ad esserlo di più

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L’impegno e dedizione dei ragazzi della Curva Nord dell’Atalanta nella realizzazione di una coreografia spettacolare

Amore infinito quello per l’Atalanta. Dalle coreografie ai canti fino al coinvolgimento di tutto lo stadio. Un risultato positivo guardando con occhi esterni, ma esso diventa straordinario se si pensa a ciò che accade dietro le quinte: quel lavoro che sta nel mezzo tra l’idea e il risultato di quello che si vede sugli spalti del Gewiss Stadium.

La Curva Nord ha indubbiamente passato l’ultimo anno a ricostruire, a mettere mattone su mattone per ridare all’Atalanta quell’identità che l’ha sempre contraddistinta in termini di tifo: un vero e proprio orgoglio anche per la città di Bergamo. Non è mai un percorso facile, specialmente per quei ragazzi che si sono presi la responsabilità di un compito tanto delicato quanto importante, arrivando a fare dei sacrifici tra tempo, energie, lavoro e completa dedizione a quegli ideali tramandati di generazione in generazione: acquisendo anche esperienza per consolidarsi sulla credibilità.

Poi si arriva a venerdì sera dove si comunica che per Atalanta-Empoli sarà presente in Nord una coreografia, suscitando non poca curiosità. Poco prima dell’ingresso delle squadre i cartoncini sono tutti bianchi, e poi…voilà: una Skyline di Bergamo su sfondo nerazzurro e un telo con la Dea che corre.

Risultato spettacolare, pensando che l’ultima volta che si fece una coreografia simile fu nel 2008/2009 contro il Milan, ma sarebbe troppo riduttivo non sottolineare coloro che hanno reso possibile tutto questo. Un altro mattone da mettere all’insegna dell’A.B.C. del tifo orobico: prima, durante, dopo.