Calciopoli Bis, l'Inter rischia solo lo scudetto del 2006 - Calcio News 24
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2009

Calciopoli Bis, l’Inter rischia solo lo scudetto del 2006

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Delle 74 nuove telefonate portate al processo di Napoli dalla difesa Moggi, a cui potrebbero aggiungersene altre trenta ispirate dalla difesa di Pairetto ma sbobinate dallo stesso staff moggiano (Nicola Penta è l’ascoltatore unico), la gran parte sono ininfluenti. Chiacchiere senza rilevanza nè possibilità  di illecito o slealtà  sportiva. Tutte, su un piano temporale, sono prescritte, essendosi consumate prima del giugno 2005. Questo significa che alla fine dell’inchiesta sportiva della Procura federale non si potrà  riaprire un nuovo processo sportivo. Nei confronti di alcun club. E questo è il primo punto. Il lavoro di Stefano Palazzi, il procuratore militare che condusse l’accusa nella Calciopoli dell’estate 2006, servirà  per offrire a un organo politico – la Federcalcio, il suo Consiglio federale e soprattutto la sua presidenza – gli elementi per capire se lo scudetto del 2006, tolto alla Juventus per indegnità  e assegnato all’Inter, dovrà  essere revocato anche all’Inter o confermato ai nerazzurri.
Su un piano dei contenuti, delle 74 telefonate quelle interessanti per la giustizia sportiva sono quattro del Milan e almeno tre dell’Inter. Anche se gravi, quelle dell’amministratore Adriano Galliani e dell’ex dirigente milanista Leonardo Meani non approderanno a un nuovo processo (la “questione prescrizione”, appunto). Va ricordato che nell’estate 2006 il Milan fu penalizzato di 8 punti e i suoi due dirigenti inibiti: Galliani per 5 mesi e Meani per 2 anni e 2 mesi.
Per quanto riguarda l’Inter, visto che all’epoca non era vietato parlare con i designatori – e d’altro canto Massimo Moratti ammise i colloqui già  nel 2006 -, gli uomini di Palazzi si concentreranno sulle tre telefonate sensibili solo per valutarle ai fini della bontà  dell’assegnazione dello scudetto 2006. In quelle tre chiamate è Giacinto Facchetti l’interlocutore dei nerazzurri. Dall’altra parte c’è il designatore degli assistenti, Gennaro Mazzei. L’ex presidente pro tempore viene a conoscere in anticipo i guardalinee che dirigeranno l’Inter e suggerisce a Mazzei la composizione della griglia arbitrale utilizzando arbitri preclusi dal sorteggio. La telefonata più consistente è quella del 25 novembre 2004: “Sceglieli bene, i guardalinee”, dice Facchetti a Mazzei. E il designatore degli assistenti: “Numero uno e numero due, Ivaldi e Pisacreta”. Facchetti insiste: “Poi il numero uno degli arbitri, senza sorteggio”. Facchetti sembra chiedere l’arbitro migliore per la sua squadra, Collina, non l’arbitro amico. E porta ai designatori il pensiero dell’allenatore Mancini, che si sente tutelato solo da Collina. La procura federale dovrà  valutare se questa è slealtà  sportiva. Per quanto riguarda la famosa frase, “metti dentro Collina”, si sta accertando che si è trattato di un “tarocco” dello staff moggiano: quel nome, “Collina”, lo pronuncia il designatore Bergamo, servitor di cento padroni, e non Facchetti, presidente pro tempore dell’Inter. E, quindi, il suo valore cambia, alleggerendo il dirigente nerazzurro e il suo club.
Riassumendo, la nuova inchiesta sportiva non approderà  a nuovi processi sportivi. La procura federale lavorerà , invece, per acquisire convincimenti (anche attraverso nuovi interrogatori) sul comportamento dei dirigenti dell’Inter nel 2004-2005.
Ad oggi gli eventuali reati sportivi dell’Inter possono configurarsi nella “slealtà  sportiva” – l’aver conosciuto prima i guardalinee, aver suggerito un arbitro – non certo nell'”illecito”. L’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, conferma questa tesi. Con l’avvio della nuova stagione sportiva il team di Palazzi dovrebbe aver chiuso la sua fase inquirente e potrebbe passare i risultati del suo lavoro alla presidenza federale. L’iperprudente Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio post-Calciopoli, ha assicurato che lascerà  spazio alle decisioni della giustizia sportiva. Alla fine, però, dovrà  essere lui – magari sostenuto da un voto del Consiglio federale e da un nuovo parere della Corte di giustizia federale o di alcuni saggi esterni – a pronunciare la sentenza sportiva: scudetto revocato all’Inter o scudetto confermato.

Fonte: Corrado Zunino – La Repubblica