Callejon sicuro: «Possiamo vincere la Champions League» - Calcio News 24
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2014

Callejon sicuro: «Possiamo vincere la Champions League»

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Lo spagnolo: «Sogno di battere Cristiano Ronaldo in finale»

NAPOLI CALLEJON SERIE ANapoli alla ricerca di un top player? Non proprio, anche perché gli azzurri il top player ce l’hanno in casa. José Maria Callejon, scuola Real Madrid, è stato tra i protagonisti del Napoli nella scorsa stagione, ma, a differenza di buona parte dei colleghi, non si è mai montato la testa: «Sono fatto così – ha spiegato a La Gazzetta dello Sport e non cambierò. C’è chi lavora in un ristorante e c’è chi fa il calciatore. L’approccio è lo stesso. Sono quello della porta accanto, lo considero un punto a favore, non un limite. Coltivo i miei sogni, non li sbandiero». 

POSSIAMO – Tranne uno, però. E che sogno: «Vorrei sfidare Cristiano Ronaldo, il mio idolo di cui ho lo stesso numero di maglia, il 7, nella finale di Champions League, e vincere. Non mi sento un pazzo. Possiamo arrivare in fondo con questo Napoli. Non abbiamo paura di nessuno. Per me, da ex madridista, sarebbe fantastico».

LA SVOLTA – Callejon ha svelato il segreto delle grandi prestazioni in azzurro: «Cerco di dare il 100% e sento la fiducia attorno a me. Come è stato con Mourinho, è con Benitez. La sua telefonata dell’anno scorso è stata la svolta della mia carriera. Avevo bisogno di continuità, lui me l’ha data. Mi ha regalato un sogno. Ho anche grande autostima, certo, ecco perché sono riuscito a segnare all’esordio nel Real in Champions una doppietta alla Dinamo Zagabria nel 2011, un gol all’esordio nell’Under 21 nel 2008 e la prima rete del Napoli in campionato a Bologna un anno fa. Ci credo sempre».

MIGLIORARE– Con la nuova stagione alle porte, l’esterno spagnolo ha già gli obiettivi chiari: «Voglio segnare 21 gol, ossia uno in più della scorsa stagione. E servire più assist, più dei 12 di cui sono stato capace nell’ultima annata. Ma soprattutto voglio interpretare ancora meglio il ruolo di esterno. Che vuol dire difendere per attaccare meglio, con la ripartenza. Personalismi? Nessuno, abbiamo accettato di buon grado la logica del turnover».

RICERCATO – Non sono mancate, anche nelle ultime settimane, offerte importanti, come quella dell’Atletico Madrid, disposto a mettere sul piatto 28 milioni di euro: «Me l’ha detto il mio procuratore e mi ha fatto piacere che il Napoli mi abbia considerato incedibile, perché ci tengo a questa maglia, ho ancora 4 anni di contratto. Mi trovo bene, sento l’affetto della gente. Colchoneros? In effetti, non era il massimo… Ma nel calcio mai dire mai, in ogni caso non mi pongo il problema: con Benitez ho la mia libertà e non voglio rinunciarci». 

VINCERE – Dopo aver trionfato in Coppa Italia, per gli azzurri è ora di vincere un trofeo importante, per entrare di diritto nella storia: «Ecco il punto. La differenza con la passata stagione è che adesso abbiamo la consapevolezza della nostra forza e possiamo vincere qualcosa di straordinario. Non abbiamo paura di nessuno. Vogliamo battere la Juve e conquistare la Supercoppa, da ex madridista mi piacerebbe vincere subito contro il Barcellona il 6 agosto in amichevole per dare un segnale a tutti, la finale di Champions è alla nostra portata. E per chi come me ha vissuto accanto a Cristiano Ronaldo, uno che arriva prima di tutti all’allenamento e va via per ultimo, sarebbe eccezionale affrontarlo nella finale di Champions». 

RIVALI – Sulla strada per il titolo, però, gli azzurri dovranno vedersela con diverse concorrenti: «Noi faremo il possibile in ogni caso per farle saltare, perché vogliamo migliorare e vincere sempre. Ma Juve, Roma, Milan e Inter daranno battaglia dall’inizio alla fine. Bilancio del primo anno? Mi porto dentro la soddisfazione di aver giocato quasi sempre. La cosa più brutta è stata l’atmosfera della finale di Coppa Italia del 3 maggio, il ferimento e la morte di Ciro Esposito. Mi ha profondamente colpito».