Conte e l’Europa, due rette parallele. Come alla Juve, e l’Inter intanto riflette
Connettiti con noi

Champions League

Conte e l’Europa, due rette parallele. Come alla Juve, e l’Inter intanto riflette

Pubblicato

su

L’Inter è l’unica squadra italiana fuori dalle coppe, tra Champions e Europa League. Un passo falso che potrebbe avere conseguenze

Le conseguenze dell’eliminazione dell’Inter da Champions e Europa League si misureranno col tempo, con il bilancio di fine stagione. Ma in questo momento – secondo anno consecutivo per Conte e il terzo per i nerazzurri – in casa Inter si respira aria di delusione mista a impotenza. Emozioni incompatibili con le aspettative del progetto Zhang, che aveva deciso di puntare sull’allenatore più pagato della A anche per rilanciare l’Inter in Europa. E qui il primo interrogativo. Il rapporto di Conte con l’Europa è sempre stato piuttosto burrascoso, già dai tempi della Juventus. E il fallimento nel girone con Real, Gladbach e Shakhtar riporta alla memoria quell’eliminazione inaspettata dei bianconeri in semifinale di Europa League. Per rincorrere il record di punti in A (con la grande chance di giocare la finale allo Stadium) oppure l’addio prematuro alla Champions contro il Galatasaray ad Istanbul nel 2013.

Il ristorante da 100 euro di Conte è diventato un self service per una classe arbitrale prevenuta, le malizie avversarie, o la mancanza di tutela a livello internazionale. Con tanto di nervosismo a fior di pelle – sull’onda dell’adrenalina post partita – davanti ai microfoni dopo la sfida contro lo Shakhtar. Alla Juve, uno dei tanti motivi di discordia che ha logorato il rapporto fino all’addio shock nel 2014 è stata l’Europa. E la dirigenza ha scelto Allegri proprio per provare a fare il grande salto, quasi completato con le due finali di Champions in 5 anni. Mentre Conte a Milano non è riuscito a curare quell’avversione alle coppe che non gli ha ancora regalato gioie internazionali da allenatore, nonostante un palmares domestico più che invidiabile. L’Inter in questo momento è ad un bivio tutto in salita, e una rivoluzione – anche a livello di guida tecnica – pare complicata per mille motivi. Primo tra tutti quello economico. Ma anche alla Juve le eliminazioni in Europa sono state l’inizio di una fine inaspettata.