Danilo: «Superlega? Non è stato bello essere minacciati da Fifa e Uefa»
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Danilo: «Superlega? Non è stato bello essere minacciati da Fifa e Uefa»

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Danilo ha parlato ai microfoni di Sky Sport: queste le parole del brasiliano su Superlega e stagione della Juve

Danilo ha parlato ai microfoni di Sky Sport, affrontando l’argomento Superlega. Queste le parole del giocatore della Juve.

SUPERLEGA – «Penso che se i 12 club hanno accettato questo nuovo progetto è perché hanno visto bisogno di cambiamento. Non so se questo progetto sarebbe stato il più giusto ma è normale parlare di cambiamento adesso per salvare il calcio. Il Covid ha colpito anche questo sport. Se la Uefa fosse tanto preoccupata per i calciatori non ci avrebbe fatto viaggiare in mezzo ad una pandemia e posso dire che per me come calciatore non è stato bello essere minacciato dall’Uefa».

VOLATA CHAMPIONS – «Non c’è una squadra che fa più paura o che sia più forte di un’altra. Ci sono tante squadre racchiuse in pochi punti, la realtà è questa. Penso che dobbiamo guardare a noi stessi e provare a vincere tutte le partite che restano fino alla fine: se succederà così, allora sicuramente ci qualificheremo in Champions League ancora una volta. Abbiamo fatto una buona stagione, visto che è stata un’annata di cambiamento e non è mai facile cambiare così tanto e riuscire a fare un bel gioco e vincerle tutte. Comunque penso che se vinciamo la Coppa Italia e arriviamo secondi questa sarà una buona stagione».

FIORENTINA – «Prima e dopo della gara con la Fiorentina siamo riusciti a fare delle buone prestazioni, scendendo in campo con il giusto atteggiamento e vincendo tante partite. Per noi è stata una sconfitta pesante, così come le altre. Quella di domenica sarà una partita tosta, come lo è stata quella dello scorso anno e quella dell’andata: la Fiorentina ha dei buoni giocatori, oltre alla motivazione di giocare contro la Juventus cosa che ogni squadra prova a sfruttare a proprio favore per fare sempre meglio».

CRISTIANO RONALDO – «Cristiano è così, non è una novità. Era così a Madrid, è sempre stato così anche qui: ha bisogno di segnare per essere più felice, lui sui arrabbia quando non fa gol. Ha ancora questa motivazione nonostante abbia segnato tantissimo in carriera, ma vuole sempre continuare a farlo. Cristiano però sa che l’obiettivo di squadra è prioritario rispetto a quelli personali, perciò il giorno dopo qualsiasi gara è già concentrato per vincere la prossima partita».