De Biasi, sedotto e abbandonato dall'Italia: quel "no" di Lippi costò caro - Calcio News 24
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De Biasi, sedotto e abbandonato dall’Italia: quel “no” di Lippi costò caro

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Un accordo ormai raggiunto, un veto pesante e un sogno infranto: anche questa è Italia-Albania, partita in programma questa sera e che De Biasi avrebbe potuto vivere da Ct azzurro

Questa sera Italia e Albania scenderanno in campo per le qualificazioni al Mondiale in Russia del 2018: da una parte, i padroni di casa cercheranno di chiudere subito il discorso con le Aquile in proiezione della sfida a distanza con la Spagna per il primo posto nel girone; dall’altra, Berisha e compagni tenteranno lo sgambetto ad una squadra certamente meglio attrezzata per confermare la propria crescita nel calcio che conta. Da una parte siederà sulla panchina azzurra Giampiero Ventura, dall’altra Gianni De Biasi, neoeroe del paese balcanico che la scorsa estate ha portato per la prima volta nella storia del calcio albanese la Nazionale a disputare la fase finale degli Europei. Eppure, se le cose fossero andate diversamente, De Biasi stasera avrebbe dovuto sedersi proprio sulla panchina azzurra. A fare il rewind della storia che ha portato l’attuale selezionatore dell’Albania ad essere più che un promesso sposo della panchina italiana la fa l’edizione odierna del Corriere dello Sport. A metà marzo era ormai ufficiale che Antonio Conte avrebbe lasciato il ruolo di Ct dopo l’Europeo: a quel punto, Tavecchio iniziò a sfogliare la margherita dei possibili candidati alla successione dell’ex allenatore della Juve, facendo alla fine ricadere la scelta su De Biasi. Il summit convocato a Milano, al quale parteciparono lo stesso De Biasi, Carlo Tavecchio, Michele Uva – direttore generale della Figc – e Gabriele Gravina – presidente della Lega Pro – sancì in definitiva un accordo biennale – fino a giugno 2018 – fra la Federazione italiana e il mister veneto.

VETO E RINUNCIA – A quel punto, De Biasi era divenuto ufficiosamente il nuovo allenatore della Nazionale italiana. Ma Tavecchio aveva in mente di portare un altro pezzo da novanta a lavorare per l’Italia, quel Marcello Lippi che aveva regalato, 10 anni prima, l’ultima, grande gioia al popolo azzurro con la conquista del Mondiale in Germania. Il ruolo che avrebbe dovuto ricoprire l’allenatore toscano sarebbe stato quello di Direttore Tecnico, una sorta di grande supervisore di tutti i movimenti riguardanti la Nazionale. E, quale movimento più importante di quello sulla panchina azzurra? Lippi viene dunque a conoscenza della nomina ufficiosa di De Biasi a nuovo allenatore, ma pone il veto. Il suo prediletto è Giampiero Ventura, tanto che poi il volere dell’ex mister azzurro ha la meglio: De Biasi vede sgretolarsi in poco tempo il sogno di poter allenare la selezione del suo Paese, Ventura firma il contratto. Ma la vera ironia della vicenda sta in ciò che accade dopo: il 5 giugno 2016 la Corte Federale d’Appello afferma che Lippi, stante il ruolo del figlio Davide in qualità di procuratore, non può ricoprire il ruolo di Direttore Tecnico: in tal modo, chi non ha voluto De Biasi sulla panchina della Nazionale è costretto a rinunciare al ruolo grazie al quale ha potuto prendere questa decisione. Due giorni più tardi, Ventura diventa ufficialmente il nuovo Ct dell’Italia, mentre De Biasi, che nel frattempo ha addirittura pensato di lasciare, continua a guidare la sua Albania. Non ci sarebbe da stupirsi, a questo punto, se questa sera De Biasi dovesse avere il dente avvelenato: la panchina azzurra, come ha affermato lo stesso ex mister del Torino, è un’opportunità che capita una sola volta: sapere di averla persa, perdipiù con una dinamica del genere, non può che lasciare almeno un pizzico di amarezza.