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Buon compleanno a… Alessandro Del Piero

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Oggi è il compleanno di Alessandro Del Piero: bandiera e leggenda della Juventus nonché capitano bianconero

Oggi Alessandro Del Piero compie 49 anni. Ad ogni suo compleanno, oltre ai doverosi auguri che gli si fa, è come se ci si ritrovasse un po’ tutti a ragionare sulla bellezza del calcio. O meglio, per essere precisi, sull’incredibile materia narrativa che rappresenta una carriera come la sua. Che per quanto la si abbia raccontata – questo è il miracolo delle grandi vicende umane e sportive -, sembra offrire sempre nuovi spunti. Come capita ai grandi classici, film o romanzi che siano, non si finisce mai di riguardarli perché riescono a coniugare insieme due dimensioni difficilmente conciliabili: appartengono a una data epoca, ne sono una vivida raffigurazione; al contempo, travalicano le leggi del tempo e nella loro complessità rimangono attuali, per non dire eterne, visto che non sappiamo come evolverà la memoria collettiva nelle generazioni a venire. Che comunque Alex lo conoscono, già solo perché ha saputo ritagliarsi spazi e modi per andare oltre la carriera calcistica.

Gli auguri della Nazionale ad Alessandro Del Piero – VIDEO

Una storia coerente, quella del numero 10, che ne contiene decine e decine possibili. Del Piero ha vissuto un periodo dentro il quale è passato di tutto e nel quale lui ha messo ogni sua capacità. Ogni tifoso juventino potrebbe raccontare un suo Del Piero e sono talmente tanti i momenti importanti che potrebbero uscire centinaia di racconti a seconda della partita o dal periodo al quale si è affezionati.

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C’è il Del Piero del gol incredibile alla Fiorentina, in un 3-2 difficile da credere dopo l’uno-due dei viola nel primo tempo. Una rete che è impossibile già solo da pensare e invece Alex la immagina con la fantasia di un ragazzo di 20 anni che prova l’inosabile e riesce a realizzarlo. Curiosamente, quel giorno, non tutti rimangono abbagliati dalla prodezza, si legge persino stiracchiato 6,5 in pagella. Questo gol lo va a ripetere, quasi identico, il giorno di Juventus-Piacenza, quando c’è da onorare Gianni Agnelli, il suo grande estimatore, che ha appena lasciato la famiglia bianconera. Lui regala un gesto da Pinturicchio, una pennellata d’autore.
C’è il Del Piero che in semifinale di Champions League segna al Real Madrid con una punizione insolita, facendo passare il pallone tra le ristrette maglie della barriera. E che da quel giorno in poi produce reti in continuazione ogni qualvolta incontra le merengues, fino a meritarsi la standing-ovation dal Bernabeu, un omaggio che si riserva solo ai grandi e che – questo sì che è storia dell’audiovisivo! – la regia si perde, non regalandogli la giusta immagine.
C’è il Del Piero che decide la finale di Coppa Intercontinentale e se pensate che è solo la sua rete numero 33 su 205 vi rendete conto di cosa sia stata l’intera parabola di Alessandro.
C’è il Del Piero che davanti al cospetto di Ronaldo chiamato Fenomeno suggerisce che quantomeno debba sorgere il dubbio su chi lo sia davvero, visto il gol che inventa per decidere la sfida scudetto del 1998, ai di là e al di sopra di tutte le polemiche che hanno caratterizzato quella partita, facendo dimenticare quanto lui sappia essere decisivo nei momenti che contano (anche in male, talvolta, come nella finale dell’Europeo 2000).

C’è il Del Piero di Udine, un infortunio gravissimo che fa temere il peggio e lui si risolleva, passa attraverso il dolore fisico e le tempeste nel cuore, le diffidenze sul suo futuro e una società che invece crede in lui e gli allunga il contratto perché sa chi è Alessandro Del Piero, sa che tornerà pienamente lui.

C’è il Del Piero del 5 maggio 2002 e di tutti quei gol che segna per vincere lo scudetto più sorprendente di tutti i suoi, a iniziare un rapporto simbiotico con Dabid Trezeguet.

C’è il Del Piero che da campione del mondo e da campione d’Italia nel 2006 non si dimette dal ruolo di capitano della Juve e riporta la squadra in Serie A.

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C’è il Del Piero che a 8 minuti dal termine della sfida con la Lazio segna una punizione nel momento più delicato dell’esaltante anno della Juve di Conte, quando non si può più davvero sbagliare nulla per alimentare un sogno grandissimo, per poi assistere a un addio senza cerimonia struggente e indimenticabile.

E c’è anche il Del Piero opinionista, capace di farlo con il consueto sorriso e un’intelligenza nel descrivere ogni aspetto del gioco che fa capire quanto abbia vissuto il suo sport ragionandoci tanto sopra, tanto da avere ancora voglia di sentirsi dentro per scoprire qualcosa di nuovo.