Do You Remember? Bilancio di mercato: la Serie A ha tenuto?
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Do You Remember? Bilancio di mercato: la Serie A ha tenuto?

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Koulibaly

Dopo le dolorose cessioni della scorsa estate, questa sessione di mercato non sembra aver cambiato la tendenza al ribasso della Serie A

La fotografia dell’ultimo mercato in Serie A l’aveva scattata Daniele Adani con un ritratto impietoso quando si era definitivamente chiuso: «Abbiamo perso il portiere (Donnarumma), il difensore centrale (Romero), l’esterno (Hakimi), il centrocampista (De Paul), l’attaccante (Lukaku) migliori della scorsa stagione e un fenomeno da 5 Palloni d’Oro (Cristiano Ronaldo)». Una sintesi efficace per dire che l’attrattiva degli altri campionati era enorme rispetto alla capacità di tenuta del nostro. Che fosse il Psg o la Premier, la Liga o i viaggi all’indietro (il Londra-Milano-Londtra di Lukaku), a noi spettava la parte dei parenti poveri. Fra l’altro nell’estate dove l’Italia si era laureata campione d’Europa.

Le parti poi si sono capovolte, segno il campo riesce sempre a smentire in qualche misura i pensieri maturati in estate. Mancini e i suoi azzurri hanno detto addio a Qatar 2022, la Serie A ha prodotto quantomeno un campionato emozionante, un film da vivere fino all’ultima giornata a dispetto di altri apparsi come delle narrazioni molto più scontate. Una valutazione estetica che non fa economia, certo, ma anche da qui si può ripartire con una certa fiducia. E se è vero che Juventus, la stessa Atalanta o l’Udinese prive di quell’elenco di giocatori prima menzionati qualcosa hanno patito – chi più chi meno –  l’Inter di Inzaghi ha perso lo scudetto ma ne ha ricavato in cambio due coppe nazionali e in Champions League ha fatto meglio che con Hakimi e Lukaku. Quanto al Milan, il saldo Maignan-Donnarumma è ampiamente positivo, soprattutto se si guardano le conseguenze dei loro atti: il francese in Italia ha progressivamente conquistato fiducia diventando una sicurezza per il Milan, laddove l’italiano in Francia ha eroso in parte quell’enorme capitale di credibilità maturato con i successi in azzurro.

Dopo l’estate del liberi (quasi) tutti, siamo riusciti a recuperare un po’ terreno? De Ligt ha sentito le sirene tedesche e col Bayern avrà certamente la certezza di vincere che oggi la Juve non può dargli. Restando tra i centrali Koulibaly è volato a Londra, ma non è detto che Kim non riesca a non farlo rimpiangerlo, almeno a giudicare dai primi passi. Perisic ha preferito Conte a Inzaghi, il Tottenham all’Inter, una chiusura di carriera nel torneo più globalmente riconosciuto e ricco, si tratterà di misurare col tempo l’esatta dimensione che ha lasciato a Milano. Il Milan ha perso Kessie andato al Barcellona, ma al di là del gol nel giorno dello scudetto, il rapporto si era logorato già da un po’. La risposta ovviamente la darà il tempo e – soprattutto – la Champions League: ed esattamente quel momento nel quale eventualmente uno dei nostri club verrà eliminato (da Bayern, Chelsea,  Tottenham o Barcellona) e ci verrà da dire: «Non sarebbe andata a finire così se ci fosse stato De Ligt (o Koulibaly, Perisic e Kessie…»).