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Il fiasco in Polonia, la maturità ad Ibiza, il teen spirit

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Gigio Donnarumma ragazzo di mondo, a soli diciotto anni

Tra una netta comunicazione d’addio ed il dietrofront legato al rinnovo contrattuale con il Milan, tra un lancio di banconote false e la divisione della piazza rossonera che ora si interroga sul gradimento verso il baby portiere, tra prestazioni non all’altezza del nome che già si porta dietro a diciotto anni ed esami di maturità mancati, non allegorici ma reali quanto lo sono le prove necessarie a ritirare il diploma di scuola secondaria: c’è Ibiza che aspetta. Ed al richiamo di Ibiza, si sa, è dura resistere: lo è quando sei un ometto, figurarsi appena maggiorenne. Il mondo di Gianluigi Donnarumma si è tremendamente incasinato nell’ultimo mese, quello in cui avrebbe dovuto elevare la concentrazione in vista del suo primo vero impegno internazionale ma si è ritrovato nella piena di un fiume più grande anche delle sue larghe spalle.

Euro Under 21, il flop in Polonia

Repubblica CecaItalia, è la seconda gara della fase a gironi e gli azzurrini di Di Biagio, dopo la convincente prova d’esordio, sono pronti a strappare il pass per le semifinali. Il selezionatore cambia quattro undicesimi della formazione titolare ed espone la sua squadra ad un’inattesa debolezza: arriverà una sconfitta altrettanto imprevista. Tre schiaffoni con il buon Gigio che ci mette del suo: sulla rete dell’1-0 targata Travnik va giù troppo lentamente e non si oppone ad una conclusione tutt’altro che irresistibile, seppur le responsabilità della situazione vadano assegnate in pieno al clamoroso scivolone di Rugani. Lo svarione di Donnarumma arriva in occasione del definitivo 3-1: contesa ancora aperta, il subentrato Luftner calcia da oltre trenta metri a mo’ di preghiera della domenica ma trova la mancata opposizione del portiere italiano, in ritardo nella lettura della situazione e di conseguenza nell’intervento. Non andrà meglio nell’altro 3-1 incassato in semifinale dalla Spagna, quello costato l’eliminazione alla spedizione nostrana: è già una partita in cui l’Italia parte da sfavorita, va sotto con la rete di Saul Niguez ma – nonostante l’inferiorità numerica dovuta all’espulsione comminata a Gagliardini – trova la forza per impattare con la soluzione caparbia di Bernardeschi. Neanche il tempo di respirare e Donnarumma si fa trovare impreparato su un’altra conclusione da oltre trenta metri, quella della momentanea doppietta di Saul Niguez: non benissimo insomma.

La maturità, ad Ibiza

Volendo fare la conta dei ragazzi che se lo sono economicamente potuto permettere, almeno la metà avrà scelto di festeggiare la propria maturità – o appena dopo, comunque in piena età e spirito teen – nell’isola di Ibiza. Un richiamo che non lascia scampo alle possibilità di resistergli: è Ibiza, lo dice già il nome. Poi che una volta lì sul posto piaccia o meno è altro discorso, conta esserci stati. Poterlo raccontare, almeno una volta nella vita. Alla larga da chi va contro, soloni che oggettivamente lasciano il tempo che trovano. Gigio però ha invertito la consecutio temporum: prima Ibiza, poi l’esame di maturità a scuola. Caro baby fenomeno, funziona all’inverso: ad Ibiza si va a festeggiare la maturità conseguita. Si sono giustamente risentiti i suoi professori, che hanno bollato il comportamento di Donnarumma come “una grave mancanza di rispetto per la scuola, per la Commissione e per gli studenti delle classi coinvolte“, ricordando poi come allo stesso esame si siano presentati alunni con gravi problemi familiari. 57 in tutto, meno uno, Gigio Donnarumma. Un ragazzo decisamente speciale, non come gli altri, necessariamente non come gli altri e nessuno potrà offendersi di questo assunto: se a sedici anni qualcuno pensa di poterti affidare la porta di uno dei club più gloriosi del pianeta, non puoi essere in alcun modo ritenuto alla pari degli altri. Hai qualcosa in più, nella mente, nel cuore, nello spirito, nella personalità, nel coraggio, oltre che nel talento naturale.

La tranquillità, caro Gigio Donnarumma!

Il lancio di banconote in Polonia, avvenuto da parte di alcuni tifosi per punirlo del mancato rinnovo contrattuale con il Milan, l’appellativo di Dollarumma e tutta la sequela di dure critiche riversatasi sulle sue spalle hanno scosso Gianluigi Donnarumma. Senza giri di parole, causando il flop di un Europeo che invece lo attendeva protagonista assoluto. Perché sei oltre ogni ragionevole dubbio una persona speciale, ma hai pur sempre diciotto anni: ti stai formando, in buona parte lo hai fatto ben prima dei tuoi normali coetanei, ma l’appellativo di figlio del denaro scuoterebbe un po’ tutti. Figurarsi un ragazzino (speciale). Quel che conta però è quanto accaduto: Donnarumma è apparso per la prima volta meno tranquillo e sicuro. Meno tranquillo e sicuro rispetto ai suoi standard, rispetto a due anni prima per assurdo, quando a sedici anni irrompeva con spalle larghe nella porta del Milan accompagnando all’uscita l’ex Real Madrid Diego Lopez. Real Madrid, ecco il destino che si rincorre, perché nessuno si è domandato se in tutto questo casino non fosse stata necessariamente una questione di soldi. O soltanto di soldi. Siamo certi che sapreste resistere al richiamo del Real Madrid? Della squadra campione d’Europa e del mondo? Del club più titolato nella storia del calcio? Di resistere all’idea di diventarne il portiere a soli diciotto anni? Non siete in grado di resistere ad Ibiza, figurarsi all’eco del Real Madrid delle stelle. Alla fine della strada c’è la tranquillità persa da Gigio: scelga il suo futuro solo in base a quella. Ovunque essa sia.

https://www.youtube.com/watch?v=V-uee2XBVOg