Fifpro: su bestemmie l'Italia viola libertà  d'espressione - Calcio News 24
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2009

Fifpro: su bestemmie l’Italia viola libertà  d’espressione

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Le nuove norme varate dalla Federcalcio italiana contro le bestemmie in campo sono una Ã?«violazione dei diritti fondamentali per la libertà  di espressioneÃ?». La FifPro, l’organizzazione internazionale che rappresenta i calciatori professionisti, protesta in maniera molto ferma contro il nuovo giro di vite deciso in Italia dalla Figc, che prevede anche il rosso diretto per parole blasfeme e la squalifica – in caso di episodi non visti dall’arbitro – grazie alla prova televisiva. Dall’entrata in vigore delle nuove norme già  più di uno gli episodi: i primi a farne le spese sono stati il tecnico del Chievo Domenico De Carlo e il giocatore del Parma David Lanzafame.

Ã?«Come chiunque altro i giocatori hanno il fondamentale diritto di espressioneÃ?» spiega sul sito della FifPro Wil van Megen, avvocato del sindacato internazionale, che sottolinea come anche nel caso delle bestemmie deve valere il principio che Ã?«ognuno ha il diritto di dire ciò che vuole, anche se può essere spiacevoleÃ?». Il legale ricorda inoltre che Ã?«in base alle norme nazionali e alla legislazione internazionale, la libertà  di espressione può essere rivista soltanto con un atto del Parlamento. Il potere di una federazione sportiva non può essere estesa ai diritti fondamentali. Se la Figc vuole punire questo, lo può fare solamente con l’appoggio del Ministero della Giustizia. Ma vorrei far notare che nessun governo ha fatto qualcosa del genere negli ultimi 100 anniÃ?».

Il legale ricorda infine di aver già  vinto un ricorso per un giocatore olandese espulso per frasi blasfeme. Ã?«Da allora in Olanda difficilmente un arbitro estrae il cartellino rosso per bestemmie: si può fare uso del giallo, ed è solo una misura disciplinareÃ?». La Fifpro indica nell’educazione la soluzione. Sul suo sito, il sindacato internazionale ricorda poi come in Italia i giocatori si siano lamentati, attraverso l’Aic, delle nuova normativa Figc. E che dopo i dubbi espressi all’entrata in vigore delle nuove norme, le tre giornate di applicazione hanno spinto i giocatori a protestare con l’assocalciatori. La Fifpro cita il caso di Michele Marcolini, assolto dall’accusa di aver bestemmiato perchè la lettura del suo labiale indicava Diaz e non Dio.

Fonte: corrieredellosport.it