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2014

GdS: morte Ciro, perizia favorevole a De Santis

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La perizia del Racis permette di ipotizzare la legittima difesa

CIRO ESPOSITO ASSASSINIO DANIELE DE SANTIS PERIZIA RACIS – La morte di Ciro Esposito è ancora attorniata da un’infinità di dubbi da chiarire. E l’ultima perizia dei carabinieri del Racis non rende certo più facili le cose. Come riportato dall’edizione odierna della ‘Gazzetta dello Sport‘, il Racis ha diviso in più fasi il tragico avvenimento del 3 maggio scorso. La prima delle tre fasi esposte nella perizia prevede che Ciro Esposito, insieme ad altre persone, abbia iniziato a correre per attraversare la carreggiata e raggiungere De Santis, nel frattempo riparato. Una volta raggiunto, Esposito avrebbe placcato De Santis, e qui si chiude la prima fase. 

AGGREDITO? – La seconda fase apre nuovi interrogativi. I carabinieri del Racis scrivono che De Santis sia stato placcato e «sopraffatto dai suoi aggressori, ferito e sanguinante», magari anche accoltellato dagli aggressori. E qua i legali si dividono: gli avvocati di De Santis invocano la legittima difesa per i quattro colpi sparati con la pistola dalla matricola abrasa; l’accusa parla sempre di omicidio. Il Racis basa i fatti su due rilevamenti: la pozza di sangue sulla scena della sparatoria, e le tracce sulla pistola. Entrambi i rilevamenti risalgono a De Santis. 

ALTRA TESI – Ma la perizia del Racis nuove strade, e conferma la tesi di Albamonte e Di Maio, pm che lavorano sul caso. I pm affermano che De Santis sia stato aggredito da alcuni tifosi napoletani solo dopo aver sparato, altrimenti le tracce di sangue sarebbero dovute essere rinvenute anche sui guanti che Gastone aveva indosso. Quindi, la pistola si sarebbe potuta macchiare di sangue in qualsiasi momento. Pm e periti sono comunque divisi anche qua: per i primi De Santis indossava i guanti, per il Racis no. 

PETIZIONE – E mentre le indagini proseguono tra battaglie legali e ricostruzioni dell’accaduto, a Napoli l’associazione ‘Ciro Vive‘, fondata dai familiari del tifoso, ha lanciato un’iniziativa che prevede la rimozione di Prefetto e Questore di Roma. Le firme verranno raccolte domenica all’esterno del San Paolo, in occasione della partita contro il Chievo. Dopo l’acquisizione delle firme, l’associazione presenterà la petizione al Presidente della Repubblica, per cercare di abbattere la violenza fuori e dentro gli stadi.