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Genoa approfittane, Rincon ti fa la differenza

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Impresa del Genoa di Juric: tre schiaffoni senza appello ai campioni in carica, Juventus abbattuta

La Juventus di Massimiliano Allegri cade per la terza volta in quattordici gare di campionato ed è già ben oltre le sue consuete medie, quelle che ne hanno caratterizzato un quinquennio a dir poco illuminato. In quel di Marassi però, sul campo del Genoa di Juric, più che di caduta trattasi di crollo: tre reti incassate in un tempo, non accadeva da secoli.

CROLLO JUVE – Passivo irrimediabile, incapacità di reagire, sul piano atletico e tecnico come su quello dei nervi: una batosta imprevedibile per modalità e consistenza, con la Juventus respinta nella propria metà campo ed inerme al cospetto delle offensive avversarie. Nulla a che vedere con l’eredità che la sconfitta di Genova lascia in dote: infortuni non certamente leggeri quelli occorsi a Dani Alves e Bonucci, soprattutto la perdita di quest’ultimo apre più di un punto interrogativo in casa Juve. Per la rilevanza tecnica e carismatica del personaggio in questione, per la concomitante assenza di Barzagli e le condizioni tutt’altro che ottimali di Chiellini: la BBC al momento è un lontano ricordo.

STRAPPO GENOA – Juventus peraltro, dopo la cessione di Pogba, priva di un reale interprete box to box, ossia di qualcuno che sappia materialmente portare il pallone dalla propria metà campo a quella avversaria: nel Genoa lo fa alla grande Tomas Rincon. Nessun paragone, ovviamente, ma è proprio il modello di centrocampista che sarebbe servito – e che tuttora occorrerebbe – alla Juventus di Allegri: fisico e sradicatore di palloni, ma al contempo capace di gestirli senza perdersi alla prima difficoltà. Il mediano venezuelano ha caratteristiche totali e – pur segnando con il contagocce, tre gol nello scorso campionato dopo una serie di zeri accumulati nella lunga esperienza in Bundesliga con la maglia dell’Amburgo – ha accresciuto l’apporto alla fase attiva del gioco: capacità di lettura dei tempi di gioco e di inserimento, te lo ritrovi un po’ ovunque.

SIMBOLO DI UN CENTROCAMPO CHE… – Rappresenta il reale valore aggiunto di questo Genoa, come era lecito supporre già a bocce ferme nelle aspettative iniziali di agosto: esploso Rincon nella passata stagione, quella in cui era cresciuto a dismisura affermandosi via via l’ottimo Laxalt. Che oltre a quanto facilmente si vede in campo, è un jolly tattico come pochi altri in Serie A: può ricoprire tanti ruoli, ma senza perdere alcunché in termini di rendimento. Fattore che lo eleva inevitabilmente nelle gerarchie di un allenatore. Dall’altra parte Lazovic è una fonte di corsa ed assist, oltre che affidabile pedina a presidio della corsia. Nel mezzo, al fianco di Rincon, vige l’alternanza: Veloso è il prescelto per le sue qualità differenti nella gestione dei ritmi rispetto al resto dei colleghi, ma hanno avuto spazio anche Cofie e Ntcham. Con Rigoni che qualche metro avanti lega i comparti di squadra come richiesto da Juric. Da qui deve ripartire il tecnico rossoblu per provare ad elevare il tenore di una stagione al momento senz’altro sufficiente, ma che con il carico di entusiasmo proveniente dall’impresa suddetta può trovare linfa vitale per rilanciarsi a quote più alte.