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Il Genoa di Juric è ancora un cantiere, ma potenzialmente secondo

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Focus sul Genoa di Ivan Juric: tutte le carte in regola per diventare la sorpresa della Serie A

Undici i punti in classifica ma con una gara in più da disputare rispetto alle altre: il Genoa di Ivan Juric, vincendo il recupero con la Fiorentina la cui data è stata indicata nel prossimo 15 dicembre, allo stato dei fatti si porterebbe automaticamente al secondo posto della classifica. In concomitanza con il Napoli di Sarri, alle spalle della sola e solita battistrada Juventus.

EPPURE… – Detta così avrebbe le parvenze di un punto di arrivo: una squadra che ha dato il meglio in questo primo spezzone di campionato, salvo poi ritrovarsi a competere su livelli decisamente più contenuti. Tutt’altro: quel che invece fa riflettere sulla potenziale classifica del Grifone è che la stessa sia stata ottenuta senza portarsi al livello massimo delle proprie possibilità. Anzi, ad onor del vero con un gioco piuttosto spezzettato e casuale che tuttora latita se – come almeno nelle convinzioni di chi vi scrive – raffrontato al livello dell’organico. Il Genoa ha margini di crescita un po’ ovunque: nel rendimento dei singoli come nel prodotto d’insieme, tanti sono i talenti ancora inespressi, ne risente una produzione calcistica ancora frammentata e poco chiara.

COSA FUNZIONA – Al momento brilla la tenuta difensiva. La seconda del torneo, sempre dopo la Juventus. Innanzitutto per le prestazioni dei singoli: le rotazioni tra Izzo (6 presenze), Burdisso (6), Munoz (3), Gentiletti (3) ed Orban (3) hanno funzionato alla perfezione. Ulteriore segreto è il lavoro di un centrocampo decisamente sottovalutato: Rincon rappresenta oramai una certezza, se difetta un tantino in termini di impostazione eccelle però nella fase atletica di non possesso, distrugge il gioco avversario ed ha i tempi per presenziare nella metà campo avversaria. Lazovic e Laxalt sono esterni di livello: il secondo, classe ’93, è in evidente traiettoria di crescita dalla metà della scorsa stagione. Ha corsa e naturalezza nel fondamentale dell’assist. All’atteso ritorno di Miguel Veloso è stato affidato tutto il resto: sapienza ed inventiva in regia, lucidità nella gestione dei tempi. Una squalifica gli ha fatto saltare due gare, non a caso entrambe non vinte dal suo Genoa: il salto di qualità passa dalla continuità del regista portoghese.

COSA FUNZIONA DI MENO – E da un rinnovato slancio offensivo: se brilla la voce gol subiti non si può affermare parimenti in termini di reti realizzate. Appena otto: per intenderci – oltre alle solite note – hanno fatto meglio dei rossoblu le varie Chievo, Torino, Cagliari, Atalanta e Sassuolo. Non tutte necessariamente con gli strumenti a disposizione di Juric. L’infortunio del bomber Pavoletti (2 delle 8 reti portano la sua firma) ha acceso la spia, al momento tenuta a bada dalle prestazioni dell’interessantissimo Simeone. Due reti anche per l’argentino, entrambe decisive per il pareggio con il Pescara e la vittoria esterna sul campo del Bologna, i miracoli di Reina a negarli la rete nel finale della sfida con il Napoli. Il lavoro di Juric sarà indirizzato a trovare nuove soluzioni offensive: il talento di Ocampos latita, zero spaccato alla voce gol ed assist, poi l’infortunio al ginocchio. Al rientro dovrà fugare i dubbi: era giunto in quel di Genova sotto altre premesse. Ad ogni modo: se il Genoa si metterà a giocare a calcio abbiamo con ogni probabilità la sorpresa del campionato. Non mancano grinta ed attitudine per dare fastidio alle big: la tradizione, un campo storicamente difficile, una squadra di tutto rispetto ed un allenatore che deve ancora far vedere il meglio.