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Inter, Cruz: «Conte ce la può fare. Lautaro-Lukaku coppia fenomenale»

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Julio Cruz, ex attaccante dell’Inter, ha parlato della sfida in programma questa sera tra nerazzurri e Juventus in Coppa Italia

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Julio Cruz, ex attaccante dell’Inter, ha parlato del proprio ottimo feeling con la Juventus a cui ha segnato 10 gol in carriera. «29 novembre 2003? E chi se la dimentica. Venivamo da un inizio difficile che costò la panchina a Cuper. Partita straordinaria, vincemmo 3-1 con due miei gol. In effetti a Torino ho fatto diversi gol, ma il più bello resta la punizione proprio in quel 3-1. Non era la mia specialità, ma mi sentivo di calciarla nonostante avessi davanti Buffon che era già il più forte portiere del mondo. La misi proprio all’incrocio…».

SEMIFINALE – «Sono ottimista, ce la può fare. Mi spiace di come sia finita all’andata, non meritava la sconfitta. Sarà dura, però l’Inter ha tutto per poter vincere e volare in finale. Da troppi anni manca una coppa, è arrivato il momento di rivincere un titolo».

LUKAKU E LAUTARO – «Lukaku e Lautaro sono una coppia fenomenale. Non conosco personalmente Lukaku, ma lo ammiro tanto. Il suo impatto con l’Italia è stato incredibile. Fa tutto benissimo, segna, gioca di sponda, crea spazi per i compagni. E, cosa ancora più importante, si cerca tantissimo con Lautaro. Lavorano l’uno per l’altro e questo fa la differenza».

SU LAUTARO – «Non avevo dubbi su di lui. Aveva bisogno di tempo per ambientarsi in un nuovo calcio, molto più veloce e tattico. È successo a tanti sudamericani di soffrire al primo anno in Europa, ma poi ci siamo imposti».

SUL LAVORO DI CONTE – «Sorpreso? No, perché dovrei… Lo ricordo da calciatore avversario e si vedeva che aveva la leadership per fare l’allenatore. Così come avevo visto in Gallardo e Simone Inzaghi quella voglia di imparare che è tipica di chi sa già cosa farà una volta smesso. Sa chi mi ha sorpreso invece? Almeyda. Un grande amico che non pensavo potesse fare una carriera così importante da tecnico: è straordinario. Tornando a Conte, ha sempre lasciato il segno: alla Juve, al Chelsea e da c.t. dell’Italia. Una garanzia. Ma devo dire che mi piace anche Pirlo: ha portato le sue idee e ora comincia a vedersi il risultato».