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Inter, Spalletti deluso dalle alternative

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Per l’Inter non è una sentenza definitiva, ma la gara con il Pordenone ha mostrato i limiti dei suoi ricambi

120′ per una parziale sentenza, almeno di primo grado. Nell’Inter giocano quasi sempre i soliti perché chi dovrebbe spingere per superarli nella gerarchia interna non è ancora pronto. Le prestazioni di Dalbert, Karamoh e in parte quella di Cancelo hanno mostrato un distacco più che altro mentale da tutto il resto del gruppo. Il Pordenone, onesto e brillante al Meazza, doveva essere l’avversario giusto per dimostrare che le sedute ad Appiano Gentile stanno fruttando. Invece no: l’atmosfera generale è stata da riscaldamento spento, dentro un frigorifero che si sarebbe dovuto trasformare in un fornetto a micro-onde per cuocere l’entusiasmo dei friulani.

DISTANZA – La super motivazione, come Spalletti ha definito il top player della squadra di Leonardo Colucci, ha azzerato il divario tra la capolista della Serie A e la quinta forza della C. Pur senza alcuni titolari, l’Inter avrebbe dovuto chiudere la pratica ben prima dei rigori. Invece è emersa la distanza tra una squadra – quella che gioca con più regolarità – e l’altra – quella schierata ieri sera. La sfida con il Pordenone avrebbe dovuto lasciare a Spalletti nuove certezze sul prato del Meazza. Invece ha ricordato che questa rosa forse necessita qualche ritocco. Come ricorda “La Gazzetta dello Sport”, a gennaio sarà impossibile aggiungere top player, sia per motivi finanziari sia perché mancano i presupposti per portare a Milano giocatori di livello da inserire in un contesto che in campionato funziona benissimo.

DELUSIONE – Ieri sera i milioni spesi per Dalbert e Karamoh sono evaporati di fronte al lavoro cesellato dalla squadra di Colucci. Il terzino sinistro non ha spinto come avrebbe dovuto sulla fascia sinistra, monstrando una certa timidezza che sta diventando  preoccupante. L’ala francese invece ha provato, ma l’imprecisione e la scarsa convinzione ne hanno limitato la prestazione. Davanti a lui Candreva resta irraggiungibile. Nella serata pessima finisce anche Pinamonti, all’esordio da titolare: poco servito, l’attaccante ha mostrato movimenti alla Icardi senza però avere l’occasione di far vedere se anche lui sa trovare la porta. L’ingresso di Mauro e di Perisic nel finale hanno confermato che per alzare il livello servono loro. Che poi sia un discorso mentale, di condizione o di tecnica lo dirà solo il tempo.