Juventus, Sarri: «Del Napoli non mi importa niente. Gattuso mi piace»
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Juventus, Sarri: «Del Napoli non mi importa niente. Gattuso mi piace»

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Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa per parlare della finale di Coppa Italia contro il Napoli

Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, ha analizzato in conferenza stampa la finale di Coppa Italia contro il Napoli.

PARTITA – «Dal punto di vista dell’intensità non può essere cambiata la condizione in 5 giorni. In questo momento le partite sono particolari e difficilissime. Diventa difficile interpretarle fisicamente e mentalmente dopo questa lunga inattività. Fa parte dell’anormalità di questo momento».

NAPOLI – «Con l’Inter ho visto una squadra che ha provato a prendere alto l’avversario. Poi si è adeguata a condizioni e risultato ed ha aspettato più bassa. Vediamo domani: sono solidi quando si chiudono e pericolosi quando ripartono. Negli ultimi tempi hanno pareggiato con Barcellona e vinto con Inter e Juventus».

DYBALA FALSO NOVE – «Non è che con Ronaldo punta diamo grossi punti di riferimento. Sono più che altro posizioni difensive, in fase offensiva i ragazzi hanno libertà. Non avendo un attaccante centrale tipico, dobbiamo adattarci. Stiamo provando con varie soluzioni, vediamo domani con la possibilità di cambiare a partita in corso».

EMOZIONI – «Mi girano i cog***** quando sento che in Italia non ho vinto nulla. Ho fatto 9 promozioni nella mia carriera, e sono andato sul campo in Coppa dei Campioni. Questo è poco visto da giornalisti abituati a parlare di Champions. Può sembrare semplice, ma è stato un percorso difficile. Abbiamo il sentimento di voler vincere un trofeo importante per la società, i tifosi e i ragazzi. Non ho retro-pensieri sull’avversario che affrontiamo».

FINALE – «È la finale che avrei voluto perché è una finale. Del Napoli non mi importa niente perché sono concentrato solo sulla mia squadra».

RONALDO – «Ha fatto come il resto della squadra. Bene nei primi 30 minuti. Poi si è affievolito. La condizione non è ottimale. Il ragazzo è stato disponibile e generoso anche dal punto di vista difensivo. Ha fatto una buona prestazione a livello quantitativo, a livello qualitativo paga come tutti questo periodo. Il talento è cristallino, non può essere inficiato dal giocare tre metri dentro o fuori».

CORREZIONE DIFETTI – «Al di là di qualche partita che abbiamo sbagliato, il nostro percorso è stato buono. I risultati sono per un allenatore esordiente nella Juventus i migliori degli ultimi 50 anni. Poi è chiaro che in una società come la Juventus le pretese sono molto alte. Ma bisogna tutti ricordarsi che la vittoria è un evento eccezionale. Noi siamo arrivati fin qui e vogliamo trasformare questo in qualcosa di concreto. Dal punto di vista tattico non abbiamo avuto la possibilità di lavorare molto e da qui in avanti le partite saranno molto ravvicinate. Dal punto di vista mentale è stato un periodo difficile, dipende quanto difficile da caso a caso. È stato un periodo particolare che rischia di renderti migliore o peggiore. Io ho trovato i ragazzi migliori, più sorridenti e aperti al dialogo. Io stesso mi sono riscoperto meno intransigente con loro. Anche per il percorso che ho fatto negli ultimi mesi con loro».

MILAN – «Abbiamo fatto i primi 25-30 minuti con determinazione e cattiverà. Poi la partita è stata condizionata da altri fattori: una condizione non eccezionale, il risultato, la sensazione che gli avversari in dieci non potessero metterci in difficoltà. Questo ha condizionato la nostra prestazione e non abbiamo dato il 110%. C’era la possibilità di andare in finale senza spendere tutto»

HIGUAIN – «Vediamo oggi ma penso di no. Fino a ieri ha fatto lavoro completamente differenziato. Aspettiamo oggi ma penso di no. Ieri Ramsey ha fatto 20 minuti con noi, vediamo se ci sarà la possibilità di portarlo in panchina per uno spezzone».

MERTENS CENTRAVANTI – «È un grande giocatore era chiaro che sarebbe arrivato a questo obiettivo. Prima di lui c’è stato Hamsik: entrambi sono entrati nella storia del Napoli. Mertens è stato bravo a reinventarsi».

GATTUSO – «A me una persona che piace molto, è un ragazzo schietto. Parla bello diretto e mi piacere. Non sono sorpreso da quello che sta facendo perché aveva già fatto bene anche al Milan».