L'Atalanta crolla contro il Liverpool, ma è una sconfitta da cui imparare per ripartire
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L’Atalanta crolla contro il Liverpool, ma è una sconfitta da cui imparare per ripartire

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Il 5-0 del Liverpool ha evidenziato un divario enorme con l’Atalanta. Ma da sconfitte come queste si può imparare per ripartire

Il cinque a zero al Gewiss è più di uno schiaffo, è un pugno alla bocca dello stomaco, che rischia di far vacillare le certezze dell’Atalanta alla vigilia di una sfida delicatissima contro l’Inter. Il Liverpool ha passeggiato, dominando ogni aspetto della partita, sfidando la Dea nei fondamentali in cui di solito eccelle ed evidenziando una differenza abissale. Il maestro Klopp ha surclassato l’allievo Gasperini, le alternative dei nerazzurri non sono state all’altezza mentre quelle inglesi hanno fatto la differenza: Jones e Williams, entrambi classe 2001, ma soprattutto Diogo Jota, mattatore di serata con una tripletta. In pochi hanno notato he mancava van Dijk o che Firmino è entrato dalla panchina, perché il Liverpool è già quello macchina perfetta che l’Atalanta sogna di diventare.

Guai abbattersi, e ripiombare nella depressione dell’avvio di Champions dell’anno scorso, dopo i quarti raggiunti contro il Psg la Dea non può e non deve perdersi dopo una sconfitta – pur severissima – contro la squadra probabilmente più forte e in forma del momento. Bello, concreto, verticale, veloce nella testa e nei piedi, quasi a memoria ma per nulla scolastico. il Liverpool è l’essenza del suo allenatore, un collettivo assortito nel migliore dei modi, in cui uno vale uno, Jones vale Salah e tutti sono indispensabili ma solo in funzione del gruppo. L’Atalanta ha ancora parecchia strada da fare, soprattutto in Europa, ma a volte una sconfitta ti aiuta a crescere più di una vittoria.