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Il secondo tempo di Nainggolan

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Nainggolan Roma

Roma batte Lazio, accade tutto nella ripresa: super Nainggolan, giallorossi a caccia della Juventus

LazioRoma 0-2, dopo un primo tempo a dir poco deludente il derby capitolino si infiamma nella ripresa: prima Strootman approfitta del gentile regalo concessogli dallo sventurato Wallace e sblocca una contesa incanalata sui binari del pareggio, poi la chiude il migliore in campo. Radja Nainggolan firma l’urlo del popolo giallorosso: derby in cascina e caccia alla Juventus ufficialmente iniziata.

LA PRIMA FRAZIONE – Deludente, sorprendentemente deludente: gli assetti accorti delle due squadre stoppano di fatto ogni ambizione, lascia perplessi l’atteggiamento della Roma. Con una dovuta premessa: l’assenza per infortunio di Salah toglie ovviamente un’arma cruciale nello sviluppo del gioco, Spalletti nel fare di necessità virtù opta però per la rinuncia. Ed ecco una quantità di lancioni dalle retrovie che oggettivamente non appartengono all’idea di calcio del tecnico certaldino, con la squadra che di fatto salta il centrocampo, con Dzeko lasciato alle sue sorti, in una giornata già di per sé sottotono. Non ne approfitta la Lazio: l’unica vera colpa addebitabile ad Inzaghi. Quella di non aver osato quando poteva.

LA SVOLTA – I centrocampisti mancati nel primo tempo diventano la chiave di svolta della gara, l’evoluzione tutt’altro che scontata: Strootman e Nainggolan, sistematicamente saltati nel primo tempo, sono i protagonisti della ripresa. L’olandese è furbo e fortunato nel firmare l’episodio decisivo, poi veste i panni del tifoso giallorosso e provoca gli avversari colpendoli nel loro punto debole. Storie da derby, ci stanno. Il belga chiude la gara con una soluzione dalla distanza, nel suo momento più discusso dell’esperienza giallorossa: chiamato al grande salto dalla cessione di Pjanic, sotto ogni profilo, prima ancora sul piano dell’effetto trainante, sullo sfondo la convocazione mancata nella sua nazionale.

RISPOSTA PERENTORIA – Il gol è soltanto la ciliegina sulla torta del secondo tempo di Radja Nainggolan: è ovunque, pressa gli avversari a tutto campo ma nel frattempo è clamorosamente presente in fase offensiva, sia in termini di inserimenti – perfetta la scelta dei tempi – che palla al piede. Inventa assist per Dzeko con il piede sinistro, puntualmente vanificati dalla giornata poco felice del capocannoniere bosniaco. Fa numeri in disimpegno da prezzo del biglietto, placa gli animi caldi di alcuni suoi compagni di squadra quando la contesa sembra indirizzarsi su una poco gradita caccia all’uomo. In altre parole: veste i panni del leader. Quelli che gli erano richiesti, quelli di cui si dubitava potesse indossare. Quelli messi in dubbio da un’estate in cui la sua permanenza in giallorosso appariva tutt’altro che scontata. Nainggolan si prende la Roma: ora le due gare della verità, contro l’irriverente Milan dei ragazzini e poi allo Juventus Stadium. Per guardarsi allo specchio e scoprire la propria identità.