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Mbappé Lottin, i dati mostruosi del nuovo fenomeno europeo

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Mbappé fa volare il già fenomenale Monaco di Leonardo Jardim: tutto quel che c’è da sapere sul fenomeno che infiamma il calciomercato europeo

Mbappé, semplicemente Mbappè, o ad essere precisi Kylian Mbappé Lottin: signori, habemus fenomeno. Un prodigio nato nel 1998, per l’esattezza il 20 dicembre del 1998, per intenderci appena due mesi prima del nostro Gigio Donnarumma. Non resta che fermarsi ad ammirare, direte voi, senza aggiungere ulteriori parole: probabilmente avete ragione, ma ci vogliamo provare lo stesso, nel tentativo di tracciare presente e futuro di una stella appena esplosa e che promette di ritagliarsi un pezzo importante nel calcio che sarà.

Mbappé Lottin, statistiche fantascientifiche

Diciotto anni appena compiuti, Mbappé è già a quota 19 reti stagionali con il suo Monaco delle meraviglie: siglate in 32 presenze ma, attenzione, in 1671 minuti di gioco. Dato che apparentemente vi sembra significare poco, ma che tramutato in media vi dà la dimensione del tutto: Mbappè segna un gol ogni 88 minuti. Da poco maggiorenne. Ma non basta: scaviamo nelle dinamiche della sua stagione per comprendere di cosa si stia parlando. Infortunio iniziale che ne ha tardato il pieno inserimento in squadra, poi il rodaggio prima dell’esplosione. Quel che accade da febbraio in poi fa spavento: nove reti in Ligue 1, due in Champions League, due in Coppa di Francia. Tredici reti in altrettante gare disputate, in 952 minuti complessivi da febbraio ad oggi: un gol ogni 73 minuti. Le medie dei migliori Messi e Ronaldo. Se ancora non vi risulta sufficiente passiamo alla voce assist: 11 quelli serviti ai compagni nel corso della sua stagione, fattore che lo eleva a calciatore di rara completezza ed efficienza.

Le caratteristiche e la personalità: Mbappé è già decisivo

Un treno ad alta velocità che – a dispetto della presenza fisica – sterza con l’agilità di una macchinina telecomandata: impressionante il suo incedere dal centro-sinistra dell’area offensiva, può accentrarsi ed aprire il piattone destro ma allo stesso tempo virare sul mancino (da migliorare in futuro) e difendere il pallone, con ottimi fondamentali e scaltrezza nel dribbling. Aggressione della profondità, degli spazi lasciati dagli avversari, lettura del gioco e padronanza della situazioni, esplosività sul lungo: quando parte non sembra rientrare nel novero degli attaccanti più rapidi nella storia di questo sport, ma è sul passo che scatena tutti i suoi giri. E fa la differenza. La testimonianza che si tratti di qualcosa di molto speciale giunge da due ulteriori aspetti: innanzitutto la personalità. Kylian Mbappè sa già decidere le partite che contano: le luci della Champions League hanno illuminato il suo talento nella doppia entusiasmante sfida con il Manchester City di Guardiola per l’accesso ai quarti di finale. Gol all’andata, gol al ritorno: il buon Pep, che di calcio ne sa quanto tanti messi insieme, ne sarà rimasto estasiato. Il resto lo fa la poliedricità: Mbappè ricopre con disinvoltura il ruolo di prima punta – fa gol anche di testa – così come quello di esterno offensivo, dove sfrutta tutte le sue doti fisiche e la padronanza dei fondamentali. Il calciomercato si è già scatenato: si è detto degli occhi della Juventus, ha fatto irruzione il solito Psg che, frustrato dall’ennesima quanto inestimabile delusione europea, promette fuochi d’artificio nella prossima sessione per lanciare definitivamente il progetto di affermazione internazionale. Con 90 milioni pronti da versare nelle casse del club rivale.

Il contesto: il Monaco delle meraviglie

Totalmente esaltato dall’idea di quello che ad oggi è il tecnico più innovativo del palcoscenico internazionale: Leonardo Jardim. Il suo Monaco è una perfetta macchina da gol: 87 reti nelle 30 gare disputate in Ligue 1, alla stratosferica media di 2.9 a partita, sono il biglietto da visita di una squadra che vuole rivoluzionare il linguaggio ed imporsi non per essere in grado di contenere l’avversario quanto invece per saperlo dominare sul piano del gioco e della produzione offensiva. Quando il Monaco attiva la sua velocità non ce n’è per nessuno: la tela è illeggibile perché sono troppi i motori che possono mettersi in moto, ti passano da ogni dove senza soluzione di sosta, grazie alla giovane età e dunque alla capacità di mantenersi su certi ritmi di gioco per novanta minuti e – sul medio/lungo termine – nel corso dell’intera stagione. Il resto lo fa l’ambizione di un allenatore che, come anticipato, non si è accontentato di svolgere il compitino ma, preso coscienza del materiale a disposizione, ha compreso e trovato il coraggio di andare oltre. Sarà tutto da vivere il quarto di finale con il Borussia Dortmund, club che vive della stessa filosofia: oggi come ieri, del resto il Borussia di Jurgen Klopp è il modello massimo a cui aspirano squadre outsider che puntano a sovvertire lo status quo passando per la lastricata via del bel gioco. Il Monaco di Jardim, insieme alla sorpresa Nizza ed a quel Lione capace di eliminare la Roma dall’Europa League, ha rilanciato le quote di un calcio francese che sta vivendo la sua primavera.

Francia, ringrazia Deschamps

Ebbene sì, sarebbe il caso di dire. Guardiamo al solo parco attaccanti da cui attingerà il commissario tecnico Didier Deschamps in vista del prossimo Mondiale di Russia 2018: Antoine Griezmann, Karim Benzema, Kylian Mbappé Lottin, Anthony Martial, Dimitri Payet, Kingsley Coman, Alexandre Lacazette, Ousmane Dembele, Nabil Fekir, Olivier Giroud, Thomas Lemar, Kevin Gameiro e Florian Thauvin. Un serbatoio da urlo che candida inevitabilmente la Francia – con l’Argentina di Messi, il Brasile di Neymar e la Germania campione del mondo in carica – tra le quattro grandi favorite della competizione. C’è tutto: talento, forza fisica, esperienza, rabbia per la clamorosa occasione appena persa in casa – nella finale dell’Europeo persa dal Portogallo orfano di Ronaldo – da canalizzare sui giusti binari. Anche perché, scorgendo il resto della rosa, davvero non manca nulla: solidità negli altri reparti, dove ad esempio vanno segnalate le future integrazioni di interpreti del calibro di Laporte, Tolisso, Bakayoko e Rabiot, solo per citarne alcuni. Crescita devastante del calcio francese negli ultimissimi anni, spetta a Deschamps ora cogliere il meglio ed amalgamarlo alla perfezione per agevolarne la futura affermazione. Un posto per la stella di Kylian Mbappé Lottin intanto è assicurato.

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