Moggi: "Mourinho fa le stesse cose che facevo io" - Calcio News 24
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2009

Moggi: “Mourinho fa le stesse cose che facevo io”

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Ospite del Chiambretti Night, l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi ha dichiarato che “Mourinho fa le stesse cose che facevo io alla Juventus, confonde le acque. A me è simpatico, un gran comunicatore. Non farà  la stessa fine mia, perchè un tecnico fa risultati”. Moggi ha poi lanciato delle frecciatine alla Juve: “Ferrara? E’ una vittima, non va cacciato. Io a Napoli non cacciai l’allenatore, ma i giocatori. Ferrara va aiutato, non so se Bettega ne avra’ il tempo, visto che ormai tutti dicono che andrà  via. Ciro basta seguirlo e non abbandonarlo in un mare di critiche. Può portare la Juventus al posto consono che, al momento non è il primo posto. La Juve non è come l’Inter o il Milan: l’Inter è più forte come giocatori, il Milan come società . L’errore è stato di chi ha parlato di Juve da scudetto. La Juve non mi manca con questi dirigenti, se mi chiamassero questi dirigenti direi di no. Se godo di questa situazione? No, specie per i giocatori. Godo per i dirigenti, che in tre anni non ne hanno azzeccata una. Bettega? Rischia di fare una brutta figura, non capisco perche’ sia tornato alla Juventus. E’ uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra”. L’ex dg juventino ha poi criticato il mercato del club bianconero: “Grosso non è un grande giocatore, ma in quella squadra lo è diventato. Nella finale, fra Italia e Francia, c’erano nove juventini. Cannavaro? E’ stato strepitoso, ma la carta d’identità  parla chiaro. Melo è un buon giocatore ma nel suo ruolo, quello di mediano difensivo, non come regista. Nella Fiorentina e nel Brasile, infatti, giocava e gioca in questo ruolo. Diego? E’ un giocatorino che fa cose carine in un ruolo che in una grande squadra non e’ necessario, quello di trequartista. Una squadra, per fare bene, ha bisogno di una difesa forte e di un centrocampo forte, non di un trequartista”. Infine Moggi ha poi parlato del proprio futuro: “Mi piacerebbe tornare al campo, al gioco. Dove? Carraro, in una sua deposizione, ha detto che mi avrebbe visto bene in Nazionale. Lippi e Capello sono stati con me e ora guidano due Nazionali. Di questo sono orgoglioso”.