Parma Roma: Brugman domina, giallorossi spaccati in due - ANALISI TATTICA - Calcio News 24
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Parma Roma: Brugman domina, giallorossi spaccati in due – ANALISI TATTICA

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Parma Roma è stata sfida molto distante dalle attese, con i ducali abili a mettere a nudo i difetti della formazione di Fonseca in entrambe le fasi

Dopo il brillante trionfo di Europa League, in pochi si sarebbero immaginati un simile tonfo da parte della Roma di Fonseca. A Parma, i giallorossi hanno sofferto in entrambe le fasi, centrando una delle prestazioni più negative dell’anno. Contro il blocco basso dei padroni di casa, la Roma ha tenuto tanto palla ma ha trovati pochi varchi, rendendosi scarsamente pericolosa. Degli 1.68 Expected Goals dei giallorossi, ben 0.62 sono arrivati con il colpo di testa di Dzeko al 92′, a gara ormai compromessa. Nel post match, Fonseca ha ben sintetizzato l’andamento del match: “Contro una squadra che si difende così bassa, dobbiamo fare girare palla velocemente. Non siamo riusciti a farlo“.

Il possesso della Roma è stato infatti sterile, raramente riusciva a trovare varchi tra le linee. I giallorossi attaccavano con tanti uomini: Pellegrini era più un trequartista che non un mediano, molto più alto di Villar. Eppure, le occasioni faticavano ad arrivare. Il Parma è rimasto concentrato e compatto dall’inizio alla fine. I giallorossi hanno provato ad appoggiarsi molto sul rientrante Dzeko, nella speranza che tenesse palla e aprisse il gioco sugli esterni. Come ha sottolineato Fonseca ai microfoni, la Roma non è però riuscita a fare arrivare palloni puliti al bosniaco, sempre circondato da maglie rivali. I passaggi e le giocate erano troppo prevedibili contro un Parma così intenso e attento, che riusciva spesso a leggere in anticipo le intenzioni rivali.

I ducali hanno recuperato una valanga di palloni nella propria trequarti, soprattutto grazie a un Brugman che in mezzo al campo è stato una diga insuperabile (7 intercetti e 5 contrasti vinti per lui). Considerando che, come abbiamo scritto, la Roma attaccava con tanti uomini sopra la linea della palla, tutti questi errori tecnici generavano ripartenze pericolosissime, il Parma era bravo a ribaltare l’azione con tanti uomini. Di conseguenza, vedevamo tante transizioni in campo aperto con la squadra spaccata in due. Oltre alle difficoltà in fase offensiva, la linea difensiva della Roma ha patito molto, si è costantemente fatta attaccare alle spalle. Anzitutto, il primo pressing non funzionava, di conseguenza – su situazioni di palla scoperta – il Parma aveva modo di lanciare le proprie punte in profondità.

Due giocate prevedibili della Roma che generano ripartenze rivali. Nella prima, Brugman legge in anticipo il (telefonato) passaggio di Spinazzola. Nella seconda, vediamo Dzeko circondato da maglie avversarie: Pellegrini lo cerca con una verticalizzazione da dietro, ma il bosniaco è circondato da maglie avversarie. La Roma è troppo prevedibile.

Inoltre, i difensori giallorossi hanno offerto prestazioni tecnicamente inadeguate, per il Parma era troppo semplice risalire il campo. Basti pensare a come sono arrivati i gol: nel primo Kumbulla si è fatto prendere alle spalle da Man, mentre nel secondo è bastato un rinvio dal fondo per mettere l’uomo solo davanti al portiere (pessimo Ibanez su Pellè). Al netto dei molti errori individuali dei giallorossi, il Parma si è mosso bene per creare spazi e disordinare le linee giallorosse. Da sottolineare il grande lavoro di Mihaila e Man, che riuscivano spesso a mandare fuori posizione Mancini e Kumbulla: nei buchi che si creavano, il Parma riusciva ad attaccare gli spazi con i centrocampisti. La linea difensiva giallorossa – sempre molto alta – ha faticato nel coprire la profondità ed è stata messa costantemente in crisi dai rivali.

Due esempi nelle slide sopra. Le ali del Parma mandano Mancini e Kumbulla fuori posizione, con Kurtic e Hernani che attaccano gli spazi.

Insomma, non ha funzionato quasi nulla tra le fila giallorosse. La fase di possesso è stata sterile e improduttiva, mentre senza palla la Roma ha costantemente patito gli attacchi in campo aperto dei padroni di casa. Un passo falso che non ci voleva nella corsa Champions.