STATS – Dal Giappone al Giappone: la triste parabola della Germania di Flick
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STATS – Dal Giappone al Giappone: la triste parabola della Germania di Flick

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Dal ko al mondiale al 4-1 casalingo: il Giappone apre e chiude il percorso di Hansi Flick sulla panchina della Germania

Dal Giappone al Giappone: la parabola della Germania, mai così in crisi calcisticamente parlando, si è compiuta con lo stesso avversario col quale era iniziata la discesa agli inferi, dalla giornata inaugurale del girone in Qatar al terrificante 4-1 patito davanti al proprio pubblico. Un po’ come l’Italia, che ha nella Macedonia l’avversario che in due momenti diversi – e con Commisari Tecnici diversi – ha denunciato i limiti strutturali del calcio, anche la Nazionale tedesca ha trovato la sua bestia nera, la rappresentativa che ha alzato il dito per dire che il re è nudo e non può più essere taciuta questa verità.

Al Mondiale, poco meno di un anno fa, Flick aveva puntato su una difesa a 3 composta da Sule Schlotterbeck piazzati ai lati di Rudiger che era crollata a un quarto d’ora dalla fine, vanificando così il gol di vantaggio realizzato poco dopo la mezzora da Gundogan su rigore. Una disfatta che era costata l’eliminazione anzitempo, nonostante i 4 punti guadagnati successivamente negli incontri con Spagna e Costarica. Un fallimento che non era costata la guida tecnica. Ma la situazione si è aggravata alquanta negli appuntamenti successivi, osservati con ancora più attenzione tenendo che la Germania ospiterà l’Europeo 2024, sarebbe assurdo non presentarsi tra le favorite. Dal Qatar in poi, il Ct ha fatto molti esperimenti, per qualcuno decisamente eccessivi, senza vincere neanche un incontro dopo il 2-0 sul Perù. La lista delle umiliazioni è fatta di 5 appuntamenti: 3-2 con il Belgio (sotto di 2 reti dopo appena 9 minuti!); 3-3 con l’Ucraina (con pareggio di Kimmich dagli 11 metri solo nei minuti di recupero); sconfitta per 1-0 in Polonia (con 27 conclusioni e un Szczesny migliore in campo a impedire la realizzazione anche solo di un gol); altro passo falso con la Colombia per 2-0, in una gara decisamente povera di contenuti tecnici; infine, il clamoroso 4-i patito in casa per l’appunto col Giappone e la non meno clamorosa dichiarazione di Flick a fine gara: «Penso di essere l’allenatore giusto per questa squadra, ma tutto il calcio tedesco deve darsi una svegliata e dobbiamo rimboccarci le maniche per migliorare le cose». La sua gestione è finita come peggio non poteva. «Flick cambierà le cose?», si chiedeva Kicker in copertina recentemente, ma il titolo giusto è il contrario: sono le cose ad avere generato il cambio di Flick…