STATS – Olanda, il grande debutto di Peter Bosz e Noa Lang: il Psv vince la Supercoppa
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STATS – Olanda, il grande debutto di Peter Bosz e Noa Lang: il Psv vince la Supercoppa

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Olanda, gran debutto al PSV per Bosz e Noa Lang, autore del gol che ha regalato alla squadra la Supercoppa

Ragionevolmente ci si poteva aspettare una finale di Supercoppa d’Olanda piena di gol a vedere lo score recente della manifestazione – 5-3 del Psv sull’Ajax la scorsa estate – e il merito dei due confronti diretti nel passato campionato, con ben 11 reti ed emozioni a non finire. Invece, l’atto che ha inaugurato la stagione, una settimana prima dell’inizio dell’Eredivisie, ha prodotto un solo exploit, decisivo per confermare la recente tradizione: battendo il Feyenoord in casa sua, il Psv si aggiudica la competizione per la terza volta di fila. Aggiungendo la due coppe nazionali sono 5 trofei, non male per un club che puntualmente si presenta con un volto nuovo in panchina. L’esordio vincente, operazione riuscita l’anno scorso al debuttante Ruud Van Nistelrooy, stavolta lo ha fatto Peter Bosz, che si trova con una formazione rinnovata dalla campagna acquisti, nella quale non ha più la stella Xavi Simons. Altra eredità pesante, raccolta in tutto e per tutto da Noa Lang, che non ha avuto problemi a prendersi la stessa maglia numero 7 del ragazzo finito in Germania.

Al sito del club il nuovo acquisto si era presentato con una dichiarazione quanto mai esplicita: «Sono affamato di trofei e voglio essere molto importante per la squadra». Proveniente dal Bruges, il ragazzo olandese non ci ha messo molto a mettere in pratica il proposito, anche se va detto che il gol è stato una perfetta costruzione che gli ha apparecchiato un pallone da mettere in rete a colpo sicuro: lancio lungo di Boscagli, inserimento in area di Saibari che al volo ha smorzato la sfera per l’accorrente compagno di squadra. Mancavano solo 11 minuti più recupero, già poco prima Bijlow aveva negato il vantaggio a Teze, per i campioni d’Olanda non c’è stato tempo per aggiustare la situazione. Dando così una delusione ai tifosi presente al De Kuip, che si saranno certamente interrogati se la magia dell’anno scorso è già finita.
Ovviamente felicissimo l’autore della rete che è valsa lo Johan Cruijff Schaal. Fischiatissimo dal pubblico, nonostante da bambino avesse giocato per i Rotterdammers, ha risposto zittendo la curva nel momento fatidico e dicendo che la situazione non l’ha assolutamente disturbato: «I fischi fanno parte del gioco, mi divertono. Sognavo di diventare un calciatore professionista e giocare partite del genere. Se mi fischiano può significare che sono un po’ spaventati».

Gli è stato anche chiesto come valuti la sua prestazione, soprattutto in relazione alla ricerca della profondità che l’ha caratterizzata: «Penso di essere cresciuto sotto questo profilo. Mi rende più imprevedibile. La gente si aspetta che io riceva palla e faccia sponde, ma adesso vado anche in profondità. Questo può aiutarmi a diventare un giocatore più completo. È anche quello che l’allenatore si aspetta da me». Molto soddisfatto il mister vincente. I numeri dicono che le due squadre hanno concluso lo stesso numero di volte, ma gli attacchi pericolosi del Psv sono stati più del doppio di quelli del Feyenoord. Peter Bosz ha negato, però, di avere inciso così tanto, sottolineando i meriti dei suoi ragazzi: «Non sono mai stato in grado di trasmettere la mia visione così rapidamente, sono stati loro a fare bene. Si sono allenati duramente per questo. Oggi la chiave era il possesso» (ed in effetti la sua formazione ha tenuto palla per il 59% del tempo). Il nuovo mister ha tenuto anche a sottolineare il lavoro del suo predecessore: «È stata una partita che si è guadagnato Ruud van Nistelrooij vincendo la coppa. Ecco perché eravamo noi qui. Che la si sia vinta per di più contro un’ottima squadra è fantastico».