STATS – Porto-Inter: Taremi vede la porta, Lautaro ha la testa
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STATS – Porto-Inter: Taremi vede la porta, Lautaro ha la testa

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Tutto sulla sfida di ritorno degli ottavi di Champions League tra Porto ed Inter dopo l’1-0 dell’andata. I dettagli

Se stasera Porto-Inter finisse 0-0, nessuno dei due attaccanti sui quali oggi ci saranno di più gli occhi addosso avrebbe inciso e sarebbe comunque una buona notizia per i nerazzurri, forti dell’1-0 dell’andata, ottenuto grazie a Lukaku. Ma è difficile ipotizzare una gara dove Taremi da un lato e Lautaro dall’altro non si mettano in evidenza. A meno che Conceiçao decida di non impiegare la sua principale risorsa offensiva, cosa che non ha escluso nella conferenza di presentazione.
Cosa dice il Foot Radar del loro percorso nell’attuale edizione di Champions?

Cinque anni in più per l’iraniano sull’argentino, cinque anche i gol del bomber del Porto nella fase a gironi contro uno solo per l’interista. Ecco il confronto numerico.
FASE DI POSSESSO – C’è un certo equilibrio tra i due. Taremi riceve più palloni e ha una capacità superiore nella distribuzione del gioco, a eccezione di quello a lunga gittata: lì prevale Lautaro e non di poco.
FASE DIFENSIVA – Cliccando su questa voce, vi apparirà un disegno inequivocabile: l’insieme del lavoro difensivo di Martinez è contenuto decisamente dentro quello del giocatore a disposizione di Sergio Conceiçao: che, evidentemente, gli chiede un aiuto alla squadra che all’Inter fanno i centrocampisti, il campione del mondo può dedicarsi a pensare soprattutto alla porta.
FASE OFFENSIVA – L’iraniano può concorrere alla classifica cannonieri della competizione, meglio di lui hanno fatto solo Salah (che probabilmente finirà agli ottavi la sua corsa), Mbappé (già eliminato), Joao Mario e Vinicius junior. Lautaro è più attivo del rivale solo nei cross, ha margini di miglioramento doverosi: potrà farlo se si dimenticherà la brutta partita di La Spezia e l’errore dal dischetto.
FASE AEREA – Taremi si applica al “lavoro sporco”. Lautaro, invece, è un attaccante che nei colpi di testa ha un’arma offensiva non banale, soprattutto in occasione dei calci d’angolo: è così che ha deciso il derby di ritorno, sfruttando perfettamente la traiettoria disegnata da Calhanoglu.