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Toro: dopo Vieri e Quagliarella, Simone Edera è il tuo ultimo gioiello

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simone edera, torino

Strano legame quello che lega Edera e l’Olimpico: si era regalato lo scudetto Primavera nel 2015 e il debutto in Serie A nella stagione successiva

Una storia che comincia da lontano: dalla periferia di Torino, nei campi polverosi degli oratori fino all’Olimpico quello del capoluogo piemontese come come seconda casa, quello di Roma nel destino. Simone Edera sta iniziando a farsi conoscere anche ai profani dei calcio giovanile, volto sbarbato, incoscienza tipica dei 20 anni e sfrontatezza che ti permette in dieci giorni di scendere due volte in campo all’Olimpico senza tremare e affondare prima la Lazio, poi la Roma. C’è la sua firma nel 2-0 che mette in discesa la qualificazione prima del forcing finale giallorosso.  Una rete da attaccante vero, che si somma al repertorio mostrato nove giorni prima sempre all’Olimpico, quando dal limite col sinistro aveva annichilito anche la Lazio, trovando il primo gol in Serie A.

Mihajlovic lo porta in ritiro con la prima squadra quasi per caso, troppi infortuni nel reparto avanzato. Dopo le settimane passate a Bormio, la decisione: «Nessun prestito. Lui resta con noi, può conquistarsi un posto»Edera non è ancora titolare ma inizia a scalare le gerarchie: col Sassuolo, nella seconda giornata, sfiora il gol da sogno sotto la Maratona, poi scampoli con la Sampdoria, 10 panchine consecutive, e un minutaggio che diventa sempre più costante. Fino alle tre presenze nelle ultime tre in campionato e la grande occasione da titolare in Coppa Italia. All’Olimpico, dove ha un feeling speciale: lì ha vinto il primo scudetto con la Primavera granata nel 2015 (titolo che mancava dal 1992) e e batte e realizza il rigore decisivo. Meno di un anno dopo, il 20 aprile 2016, è tempo del salto con la prima squadra. Fuori Gazzi dentro proprio Edera, in quale partita? Roma-Torino 3-2, con la rimonta finale giallorossa firmata Totti.

Il gioiellino granata sta sbocciando, dopo gli ultimi bomber usciti dalla cantera piemontese (Vieri, Quagliarella solo per citare i più famosi), i tifosi del Toro si augurano che possa esplodere definitivamente con questa maglia, della quale lui è un gran tifoso. Le premesse non sono male: in campionato ha trovato il primo gol senza aver disputato nemmeno una gara intera (70 minuti in tutto), mentre in Coppa Italia le porte del gol si sono spalancate alla prima da titolare.