2013
Italia Under21, Di Biagio: «Darò spazio alla nostra qualità e collaborerò con Prandelli»
Il nuovo ct dellUnder21 ha tracciato le linee guida della sua nuova avventura.
ITALIA UNDER21 DI BIAGIO – Non è facile raccogliere l’eredità di Devis Mangia, che ha condotto l’Italia Under21 alla finale dell’Europeo contro la Spagna, ma Gigi Di Biagio è pronto a proseguire il lavoro svolto dal suo predecessore. Intervistato dal Corriere dello Sport, il nuovo commissario tecnico degli azzurrini ha spiegato la sua scelta di diventare allenatore e alcune delle sue idee per migliorare il gruppo: «In fondo, scegliere la carriera di allenatore è il mezzo più bello e diretto per restare in campo, quando l’età non consente più di correre. In tanti casi l’allenatore è una evoluzione del calciatore, anche se le figure sono diverse c’è un filo conduttore: non capita sempre, ma io ho avvertito così il passaggio. Io ho giocato in diversi club di una certa importanza, ci sono sempre state le pressioni ma le ho sfruttate per imparare. Il segreto è questo. Altri per far bene? Punterò sul lavoro, sulla qualità dello staff azzurro che è tanta, non sono segreti bensì le condizioni essenziali: ci sono e ci saranno. Al resto provvederà il calcio italiano. Sono convinto di una cosa: il calcio italiano non è indietro come qualche anno fa, a livello giovanile. Negli ultimi tempi sono stati compiuti passi in avanti consistenti e importanti. Che naturalmente vanno visti come una base da cui rilanciare la sfida verso un nuovo traguardo di crescita. Per ottenerlo, occorre ancora più coraggio, dismettere la percentuale di investimento sui giovani fatta perché costano meno, e aumentare quella fatta come scelta strategica, figlia di una filosofia chiara, netta, voluta. I talenti ci sono, ora tocca a me lavorare su di loro e ho l’entusiasmo che serve, per farlo».
Di Biagio ha poi parlato del rapporto con il ct della Nazionale, Cesare Prandelli, e degli obiettivi futuri: «Sta facendo un lavoro straordinario. Adesso si vedono i primi risultati, sono sicuro che ne arriveranno altri e importanti. Il mio compito sarà funzionale, direttamente connesso alle esigenze del ct della Nazionale maggiore. Operare nello staff azzurro ha senso così, soltanto così. Cosa vedo nel futuro? Contro il Belgio (qualificazioni europee, ndr) il prossimo 5 settembre, avremo il primo impegno ufficiale di un biennio che non parte da zero, perché se è vero che si cambia tutto, abbiamo già consolidato un lavoro importante cominciato tre-quattro anni fa dalla Under 15 a salire per tutte le altre rappresentative. Fiducia? Sì, ne ho. Sarà una grande e bella avventura».
