Raggi: «Possiamo eliminare la Juventus» - Calcio News 24
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2015

Raggi: «Possiamo eliminare la Juventus»

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Il difensore del Monaco fiducioso in vista dei quarti di Champions

Ha vinto da protagonista la Ligue2 con Claudio Ranieri, è arrivato secondo in Ligue1 nella scorsa stagione ed ora scalpita per i quarti di finale di Champions League contro la Juventus: si tratta di Andrea Raggi, tornato a disposizione del Monaco in vista del match di domani. «Mi sento bene, il problema al collaterale del ginocchio sinistro è superato. Rinnovo? Era una formalità, ma sono comunque contento. Senza presunzione dico che sto facendo grandi cose qui. Volevo mettermi in mostra in una realtà diversa, sapevo che il progetto era serio e che stavo prendendo la decisione migliore», ha dichiarato il difensore ai microfoni del Corriere dello Sport.

ADIEU, ITALIA – Raggi non ha nostalgia del nostro Paese e non ha rimpianti per non aver sfondato in Italia ma all’estero: «Il mio destino è quello anche di altri colleghi come Cerci, Immobile, Verratti, Sirigu e Pellé. Se magari mi fossi chiamato Ragginho, sarei stato considerato di più in Italia. Ma non ho rimpianti, forse potevo evitare di andare a Palermo da Zamparini, ma quel contratto mi ha cambiato la carriera e la vita».

L’AVVERSARIO – Infine, il difensore, che ha rivelato di esser rimasto in contatto con Corsi e la famiglia dell’Empoli, ha presentato la sfida di domani contro la Juventus: «Tanti potevano pensare che dopo il mercato estivo fossimo meno forti, ma ci siamo ripresi alla grande. Quella di Allegri è una grande squadra. A Parma non ha saputo mostrare il suo vero potenziale, ma è forte, compatta. Anche loro, però, ci dovranno rispettare. Tevez è il pericolo numero uno, ma non trovarsi di fronte Pogba sarà un vantaggio, anche se mi spiace per il suo infortunio. Loro devono temere Martial, che è davvero forte, Carrasco e Berbatov. A Torino giocheremo con tranquillità e senza pressione, perché è la Juventus ad essere favorita. Siamo molto più deboli come rosa, ma dobbiamo sfruttare il nostro momento».