Abbonamenti, analisi di un crollo: -20% - Calcio News 24
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2009

Abbonamenti, analisi di un crollo: -20%

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In fuga dagli stadi. Dopo aver abdicato nel modo peggiore al Mondiale, lÃ?´Italia registra un crollo del numero degli abbonamenti. Se si eccettua lÃ?´Inter, campione dÃ?´Europa e dÃ?´Italia, e il Bari, tutte le altre squadre sono alle prese con unÃ?´emorragia di tifosi: ne mancano, rispetto ad un anno fa di questi tempi, almeno 40 mila allÃ?´appello. Uno su cinque, in media, non ha rinnovato la tessera. Il caso più eclatante riguarda la Lazio: appena 1.600 abbonati (lÃ?´80% in meno rispetto al 30 luglio 2009), cifra misera anche per un club di serie C. La Juventus segna una riduzione del 22,5%. Se il disamore si può capire, dopo la stagione scorsa dei bianconeri, nel caso della Roma, protagonista invece di un campionato comunque esaltante, il deficit del 30% è più eclatante. La Fiorentina piange un crollo addirittura del 45%, mentre il Milan, che la crisi lÃ?´aveva avvertita dodici mesi in anticipo con un dimezzamento dei fedelissimi nel 2009, conferma la tendenza negativa: 15.000 sottoscrizioni, il 14% in meno.
Il mondiale in Sudafrica ha contribuito a deprimere gli appassionati, ma sono altri elementi ad influire maggiormente: la crisi economica, naturalmente, ma anche un calciomercato che certo non accende entusiasmi in nessuna tifoseria. Anzi. Le magre campagne acquisti di questi mesi non invogliano al sacrificio economico: se risparmia il presidente, figuriamoci il tifoso. Maltrattato per tutto lÃ?´anno e di nuovo blandito e corteggiato quando si tratta di metter mano al portafoglio, chiedendo un atto di fede cieca. Le leggi anti-violenza sono un altro deterrente, sia per il pubblico “normale” che per quello militante. Sempre più i disagi. Alle code domenicali ai tornelli, alle gradinate inospitali e ai servizi scadenti, si aggiunge ora anche la tessera del tifoso. Meglio vedere la partita in tv, che oltre tutto si può acquistare a prezzi sempre inferiori: i pacchetti alle pay tv sono più convenienti, rispetto al passato.
La tessera del tifoso, obbligatoria per sottoscrivere abbonamenti e acquistare biglietti di settore ospiti, ha incontrato la dura opposizione di gran parte del mondo ultras. Sono 13 le curve di serie A che hanno scelto per protesta di non abbonarsi, ritenendo la tessera una forma di schedatura, una limitazione alla libertà . A Roma rimarrà  deserta mezza Curva Sud, cuore del tifo giallorosso, se il trend verrà  confermato. A Napoli – dove gli abbonamenti non sono ancora in vendita – il dissenso dovrebbe spopolare entrambe le curve del San Paolo. Gruppi divisi a Firenze e Palermo, contrari ma tesserati a Verona. La tifoseria dellÃ?´Inter è lÃ?´unica ad aderire per convinzione, anche se il record di sottoscrizioni è del Milan: oltre 210.000 in un anno.
La media spettatori sulle tribune italiani (25.192 nella scorsa stagione), nonostante una crescita del 17% negli ultimi 5 anni, sembra così destinata a rimanere al di sotto di quella dei grandi paesi calcistici europei: Germania (42.490) e Inghilterra (34.088) sono lontanissime, la Spagna (27.654) resta avanti e la vittoria mondiale la terrà  al riparo da rimonte. Campionati che pure godono di una copertura televisiva simile alla nostra e di leggi ancor più repressive per le tifoserie. Quindi sarebbe forse il caso di interrogarsi una volta di più – anzichè nascondersi dietro al paravento della tv – sulla qualità  dello spettacolo che le società  allestiscono e sulla vivibilità  dei luoghi in cui, si fa per dire, goderselo. (repubblica.it)