Romero è un muro su Simy, il pressing dell'Atalanta stronca il Crotone - Calcio News 24
Connettiti con noi

Atalanta News

Romero è un muro su Simy, il pressing dell’Atalanta stronca il Crotone

Pubblicato

su

romero atalanta

La principale chiave tattica nel successo dell’Atalanta a Crotone è stato il pressing: fondamentale l’eccellente lavoro di Romero e Toloi

L’Atalanta di Gasperini supera il Crotone soffrendo fino all’ultimo, nonostante un match dominato. Dopo il 2-0 di Muriel la partita sembrava in netta discesa, c’era una squadra sola in campo. L’improvvisa rete di Simy allo scadere di tempo, l’imprecisione sottoporta e i molti infortuni hanno invece complicato la vita a Gasperini.

La prestazione dell’Atalanta è comunque stata più che buona contro un avversario che presentava insidie. Il Crotone di Stroppa è una squadra propositiva, che si distingue per un palleggio molto insistito ed elaborato da dietro: nelle ultime partite, le uscite dal basso dei calabresi hanno messo in crisi la fase difensiva di Cagliari e Juve, generando tante azioni pericolose.

Contro la Dea, lo stile tattico del Crotone non ha invece pagato dividendi. Anzi, si è rivelato il principale handicap del match: la squadra di Stroppa ha perso una valanga di palloni nella propria trequarti. In tal modo sono arrivate occasioni pericolose, tra cui il secondo gol di Muriel. Il pressing dell’Atalanta ha schiacciato gli avversari, che hanno fatto una fatica enorme a risalire il campo. Per ampie fasi del match, il Crotone non è riuscito ad arrivare nella trequarti avversaria.

Senza l’inamovibile Cigarini, autore di una prestazione maiuscola contro la Juventus, i calabresi sono riusciti con meno efficacia a consolidare il possesso. Benali ha agito davanti alla difesa al posto dell’ex Cagliari, con la qualità del palleggio che è calata parecchio. L’Atalanta è stata molto brava a marcare costantemente i centrocampisti avversari, che il Crotone quasi mai ha trovato liberi: Pasalic si è occupato a uomo di Benali, mentre Freuler era preciso nel seguire Zanellato quando questi si abbassava. Si è visto chiaramente nell’occasione del secondo gol.

L’azione del gol, in cui si nota il pressing a uomo dell’Atalanta. Il Crotone prova a costruire da dietro sempre e comunque, ma Cordaz sbaglia le misure del passaggio.

E’ interessante analizzare i diversi compiti dei difensori di Gasperini. Se Romero e Djimsiti marcavano le punte rivali (rispettivamente Simy e Messias), al contrario Toloi seguiva Vulic, la mezzala sinistra, a tutto campo. Abbiamo visto l’ex Roma alzarsi spesso nelle trequarti avversaria per seguire i movimenti di Vulic quando quest’ultimo veniva incontro.

Tutta questa densità e precisione nelle marcature hanno reso efficace il pressing dell’Atalanta, che come detto ha recuperato tanti palloni in avanti. Diverse volte il Crotone è stato costretto al lancio lungo. Toloi, tra l’altro, ha dato un contributo importante anche in fase di possesso, con preziosi inserimenti che davano fluidità al palleggio. A inizio gara, ha messo Muriel solo davanti al portiere con un bellissimo filtrante preceduto da un grande smarcamento.

Anche l’Atalanta è molto corta in zona palla, con un intenso pressing che costringe il Crotone al lancio lungo. Da notare Pasalic, che si occupa di Benali, e un Toloi che marca Vulic in ogni zona del campo.

Penalizzati dal contesto della gara, Simy e Messias hanno sofferto parecchio, ricevendo pochi palloni giocabili. Molti meriti sono anche dei difensori: Romero e Djimsiti sono stati precisi e aggressivi nell’accorciare su di loro quando il Crotone lanciava dal basso sulle punte. L’ex Genoa, in 72′, ha effettuato la bellezza di 6 intercetti (record del match) e 3 tackle vinti, mentre lo svizzero ne ha compiuti rispettivamente 4 e 2.  Per superare il pressing dell’Atalanta e guadagnare metri, il Crotone non è quindi riuscito ad appoggiarsi alle punte, che hanno molto sofferto le marcature rivali.

Pur con il rammarico di non averla chiusa e per gli infortuni sopraggiunti a gara in corso, Gasperini può essere soddisfatto della prestazione dei suoi giocatori. Abbiamo visto un’Atalanta convincente in entrambe le fasi, che ha messo in crisi la costruzione avversaria.