Buffon: «Al Psg un'esperienza eccezionale. Il futuro? Vedremo»
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Buffon: «Al Psg un’esperienza eccezionale. Il futuro? Vedremo»

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Gigi Buffon si racconta a cuore aperto tra passato, presente e futuro: l’intervista del portiere del Paris Saint Germain

Un passato alla Juventus, un presente al Paris Saint Germain, un futuro ancora da decidere. Gigi Buffon si è raccontato a cuore aperto ai microfoni del talk show E Poi c’è Cattelan su Sky. Queste le parole del portiere.

PSG – «Sto facendo un’esperienza di vita eccezionale che a 40 anni dovevo fare. È un continuo apprendimento: un uomo, una persona non si deve mai fermare e deve sempre mettersi alla prova».

ETA’ – «È una questione di come ti poni. Di entusiasmo che ci metti. Sono andato a Parigi per rimettermi in gioco come persona e come giocatore. È un’esperienza che non mi ha deluso».

IL CAMPIONATO FRANCESE – «Io dico questo: colgo l’occasione per fare i complimenti al Psg, alla Juve e anche al Derthona che ha saputo padroneggiare in campionati minori. La percezione che abbiamo noi dall’Italia è sbagliata. Il campionato francese è meno evoluto di quello italiano, però è difficile dal punto di vista fisico e tecnico. Ci sono squadre come il Lille e il Lione che in A arriverebbe tra le prime cinque. Quindi il livello è come quello italiano. Dobbiamo essere umili quando facciamo paragoni».

BALOTELLI – «Seguo Balotelli sui social perché è in Francia con me. Nella seconda parte di campionato ha dato prova di essere molto valido e ha avuto un comportamento da giocatore serio e maturo. Questo fa bene a lui e alla Nazionale futura».

DA GIOVANE – «Quando ero ragazzino a scuola insieme agli amici c’è stata la prova di questa ‘sigaretta modificata’. Da solo, però, ho capito che se dovevo fare lo sportivo dovevo prendermi in carico determinate responsabilità. Anche se quella non era una cosa gravissima, non conciliava con le regole sportive. Non me ne pento perché ero ragazzo».

ANEDDOTO DEI MONDIALI – «Eravamo un gruppo fantastico, capeggiati da un allenatore incredibile. Un aneddoto è un Rino Gattuso con la sua veracità che tirava le ditate in testa a Pirlo con il dito duro. Cannavaro e Materazzi erano i più carismatici».

GATTUSO – «Rino era un giocatore incredibile, perché dava tanti benefici alla squadra. Queste cose sono intangibili, perché da fuori non le vedi».

IL FUTURO – «Il Psg mi ha proposto un rinnovo e questo mi fa felice e mi gratifica. Però è anche vero che ci incontreremo a giorni per guardare dentro a questo progetto e capire se entrambi riteniamo giusto andare avanti insieme».