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Buon compleanno a… Luca Ranieri

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Oggi Luca Ranieri compie 24 anni. Un giovane di belle speranze: fino a poco tempo fa si parlava di lui così, come succede un po’ a tutti i giocatori che un club di prima fascia – in questo caso la Fiorentina – un po’ tiene in casa e un po’ manda in giro in prestito, auspicandone la crescita. O come si dice di tutti i ragazzi che iniziano a vestire l’azzurro nelle varie nazionali giovanili fino ad arrivare all’Under 21, com’è successo a lui nel 2019, quando ha scelto di onorare la figura di Davide Astori, scegliendo il suo numero di maglia.

In questa stagione, in viola Luca non ha fatto molte apparizioni da titolare e oggi festeggerà il compleanno in panchina in Monza-Fiorentina. Del resto Vincenzo Italiano ha un reparto arretrato di tutto rispetto, con nomi di garanzia, almeno sul piano teorico. Così, arrivati ormai a fine aprile, è stato scelto nell’undici di partenza solo 8 volte tra campionato, Conference League e Coppa Italia. Non molte, a dire il vero, per una squadra che le tre competizioni le sta onorando tutte e che quindi – si presume – ha un bisogno fisiologico di un certo turnover. Con così poche apparizioni, riuscire a mettersi in luce non è semplice. Senza peraltro, con questo, contestare il merito delle scelte del mister, che anche quest’anno sta mostrando la sua stoffa, facendo della Fiorentina un club in netta crescita di ambizioni.

Ci sono stati periodo migliori per il ragazzo nato a La Spezia? Partiamo dalle origini, che raccontano di una storia di grande amicizia con un giocatore diventato una star mediatica, ovvero Zaniolo: «Nicolò per me è come un fratello. Lo conosco da quando avevamo 5 anni, siamo sempre stati insieme quando eravamo piccoli e molte volte ci siamo scontrati da avversari dove ai tempi lui giocava nello Spezia e io giocavo nel Canaletto. C’era grande rispetto, a fine partita stavamo sempre insieme e lo reputo un grandissimo amico. Eravamo anche in classe insieme. All’età di 14 anni quando sono partito per Firenze insieme a me c’era anche lui, perché giocavamo insieme nelle giovanili della Fiorentina, ci trovavamo nella solita camera e nel tempo libero eravamo sempre insieme». La prima esperienza da professionista è a Foggia, dove incontra un allenatore che gli concede spazio, verso il quale ha sincera riconoscenza: «Non posso dimenticare Grassadonia che mi ha fatto giocare 30 partite in B». Nel 2019 fa il suo debutto in A in Genoa-Fiorentina, non particolarmente felice, i toscani perdono 2-1. La società crede in lui e gli fa firmare un contratto lungo, con data di scadenza al 2024.

Le sue dichiarazioni esprimono la piena soddisfazione per il percorso che sta facendo: «Posso dire di essere ‘tra i grandi’ anche se la strada è molto lunga e la carriera è tutta davanti a me. Devo migliorarmi ogni giorno. Non mi sono mai sentito lontano da questa maglia». Successivamente, si fa ancora un po’ di B, tra Ascoli e Spal. Nell’estate del 2021 va a Salerno.

Un’operazione che doveva andare in porto già l’anno prima, ma che non si concretizza per la contestazione dei tifosi campani verso la proprietà di Lotito e Mezzaroma. Quando lui arriva in nella nuova destinazione per effettuare le visite mediche, gli arrivano dei messaggi sul telefono che gli sconsigliano di accettare il trasferimento.

Nella Salernitana, Ranieri ritrova Ribery: «L’ho avuto già cinque mesi a Firenze, è un campione e una leggenda che ci motiva e ci aiuta tantissimo». Il carisma del francese, la voglia di emergere del ragazzo e tutti gli ingredienti necessari, a partire dall’avvento di Walter Sabatini, contribuiscono a vivere una stagione incredibilmente emozionante, con il raggiungimento di una salvezza che solo una fiducia profonda nella matematica poteva ritenere ancora possibile. Un infortunio estromette Luca nella rincorsa dell’ultimo mese, il suo contributo precedente è di 27 presenze. Se a Firenze con le varie coppe in ballo si vivrà quest’anno la stessa adrenalina circolata l’anno scorso un po’ di chilometri più a Sud, varrà la pena anche qualche panchina di troppo, pur di esserci nei momenti che contano.