Gestacci, scuse, abbracci e primato: Conte, settimana da vero interista - Calcio News 24
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Gestacci, scuse, abbracci e primato: Conte, settimana da vero interista

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Una settimana in perfetto stile Inter per Antonio Conte: dal dito medio e dalle polemiche di Torino al trionfo con la Lazio che regala il primato in Serie A

Quella tra Conte e l’Inter non si potrà mai certamente definire un’affinità elettiva. Lo testimonia la storia, a stridere con un presente nel quale il legame si è rafforzato come non mai in una settimana da montagne russe, ma infine dolce come un bacio nella serata di San Valentino.

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Una settimana da vero interista per il condottiero salentino, iniziata come peggio non si potesse immaginare con l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la rivale più odiata. Ma al contempo, agli occhi del popolo nerazzurro, quel famigerato dito medio mostrato alla dirigenza bianconera è diventato simbolo di antijuventinità, una sorta di definitivo affrancamento dall’ingombrante passato.

D’altro canto però, un gesto indiscutibilmente sbagliato. Ed ecco apparire sabato il Conte riflessivo e autocritico esporre in pubblica piazza le sue scuse. Con buona pace di chi troppo spesso lo aveva accusato di non saper fare marcia indietro e di scarso, se non nullo, riconoscimento dei propri errori.

Non certo l’approccio più soft a una sfida delicatissima come quella contro la Lazio. Dal punto di vista tecnico, perché i biancocelesti erano particolarmente “on fire” nel 2021, ma anche e soprattutto dal punto di vista psicologico. Lo spettro dell’ennesima occasione sprecata per balzare in vetta aleggiava lugubre nella mente di ogni tifoso.

Ma non stavolta. Il tornado Big Rom ha spazzato via tutto, il trio Skriniar-De Vrij-Bastoni azzerato o quasi clienti scomodissimi come Immobile, Correa e Luis Alberto. Una vittoria rotonda e sicura, da grande squadra, si dovrebbe forse dire.

Il trionfo del gruppo, ancora una volta: gli abbracci quasi “violenti” di Antonio Conte ai suoi ragazzi, quel salto sopra il mucchio dopo il tris di Lautaro. Momenti di adrenalina e pura empatia, quella che l’ex CT della Nazionale e il suo staff hanno sapientemente creato.

Ognuno è conscio del proprio ruolo, ognuno sa di dover portare il suo mattoncino nel momento opportuno. Fondamenta e muri portanti ci sono da mesi, la costruzione del tetto-Scudetto appena cominciata.