Crotone, Cosmi: «Si può vincere contro le big, guardate il Benevento»
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Crotone, Cosmi: «Si può vincere contro le big, guardate il Benevento»

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Serse Cosmi, tecnico del Crotone, parla in vista della gara contro il Napoli: ecco le dichiarazioni dell’allenatore in merito alle vittorie con le big

Serse Cosmi ha rilasciato un’intervista a Il Mattino.

NAPOLI«Il Benevento non è stata l’unica squadra nella storia a fare questa impresa con la Juventus. Anche a me è capitato di vincere, da allenatore, su tutti i campi d’Italia. Tranne che a Napoli: voglio essere scaramantico al contrario per una volta. Il Benevento ha dato il segnale: per vincere contro le big devono unirsi tanti fattori. Primo: che chi affronti non giochi una grande partita. Secondo: che tu la faccia questa grande gara dal punto di vista tecnico-tattico. Terzo: che gli episodi siano dalla tua parte. Posso solo affidarmi alla nostra convinzione: non dobbiamo esser stupidi a non capire il valore del Napoli, ma neanche altrettanto stupidi a rinunciare a tutto quello che potremo mettere in campo».

GATTUSO – «Quando Gattuso è stato criticato, ho detto la mia: era ingiusto essere così aggressivi nei suoi confronti. Nella prima parte del campionato era in un’ottima posizione, poi non è stato giudicabile. Prendete, ad esempio, le possibilità di scelta che aveva nell’ultima partita, quella giocata con la Roma, e prendete quelle di alcune settimane fa: per un allenatore è fondamentale avere queste opzioni. Se ti trovi a giocare partite dove gli unici attaccanti sono Politano ed Insigne o Politano e Petagna, si perdono quei meccanismi sui quali era costruita la squadra. Non è magia se i risultati arrivano con i ritorni di Mertens, Osimhen o Lozano. E’ ovvio che il Napoli abbia cambiato volto e con esso risultati. Altrettanto sinceramente dico che non poteva lottare per lo Scudetto».

IL MOMENTO«Con Torino, Lazio e Bologna siamo stati sempre dentro la partita: i ragazzi hanno recepito quello che volevo. Siamo maledettamente legati ai risultati, ma stiamo cerando di lavorare per essere sempre dentro la partita. Il tempo delle chiacchiere è finito».