D'Agostino: «Juve, c’è tanta disorganizzazione nelle giocate»
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D’Agostino: «Juve, c’è tanta disorganizzazione nelle giocate»

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Le parole di Gaetano D’Agostino in esclusiva a Juventusnews24: «Se ci sono assenze e se c’è un’idea si deve vedere»

Gaetano D’Agostino parla in esclusiva ai microfoni di Juventusnews24.com. Di seguito le sue parole.

Come giudica la Juventus dopo le prime due uscite ufficiali?

«Col Sassuolo non è stata una brutta gara, la Juve ha rischiato spesso e in alcuni tratti ha sofferto il gioco degli avversari, ma le giocate di Di Maria hanno fatto la differenza e da lì è arrivata una vittoria meritata. Contro la Sampdoria ho visto una squadra in grande difficoltà contro una formazione ben organizzata. I bianconeri non hanno trovato soluzioni per allungare la squadra doriana, il centrocampo è stato inesistente e il giropalla sterile, anche quello dei difensori ma non è colpa loro. Se davanti non trovano supporto inevitabilmente si appiattisce tutto».

Quanto hanno pesato le assenze di giocatoi importanti come Di Maria o Pogba?

«Io mi soffermo sui presenti perchè parliamo della Juve e non di una squadra che deve salvarsi. Se giochi lì devi fare la differenza e saper sopperire alle mancanze. Di Maria creava la giocata contro il Sassuolo, ma non possiamo soffermarci su questo perchè altrimenti è un ulteriore problema. Io non credo che un giocatore, a parte Messi o Maradona o Ronaldo, faccia la differenza in modo così esponenziale. Alla Juve mancano i giocatori determinanti se ci sono assenze e se c’è un’idea si deve vedere. Io questa idea non l’ho vista».

Sono più le responsabilità di Allegri o quelle dei giocatori?

«Io dall’allenatore ho solamente da imparare, sono uno a cui piace vedere le partite ma credo che ogni mister abbia bisogno di determinati interpreti per esercitare il proprio gioco e vedere i tre centrocampisti come contro la Sampdoria non è positivo. Caputo era in marcatura su Locatelli e là McKennie o Rabiot dovevano dare manforte alla manovra, cosa che non hanno fatto. Le caratteristiche non si adattano alle idee del tecnico. Io non lo giudico, vero che una squadra si costruisce attorno alle idee, ma i calciatori devono metterci del loro. C’è tanta disorganizzazione nelle giocate, ho visto Kostic si volenteroso ma mettere a segno cross senza criterio. O anche Cuadrado che voleva fare tutto da solo non mi ha convinto. Se ti chiami Juve non puoi improvvisare».

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